Applicato il braccialetto elettronico a una donna accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato

I carabinieri di Aci Castello, in provincia di Catania, hanno applicato il braccialetto elettronico su ordine del gip etneo ad una donna, accusata di circonvenzione di incapace e dell’omicidio aggravato di una prozia ottantenne, non autosufficiente, avvenuta presso una casa di cura di Aci Castello il 16 dicembre 2022, dove l’anziana risiedeva da circa 15 giorni. Le indagini hanno consentito di far luce sul piano della donna che mirava all’eliminazione della parente per beneficiare dell’eredità e le avrebbe somministrato cibo solido, per lei ‘proibito’ per problemi di salute.

L’indagata, per due mesi avrebbe approfittato dell’anziana, mostrando sin da subito un fortissimo interesse per il suo patrimonio, recandosi in diverse occasioni presso l’istituto di credito dove la vittima era titolare di conti correnti. Queste circostanze avevano insospettito il direttore e i funzionari dell’istituto bancario, inducendoli a presentare un esposto in procura.

L’indagata sarebbe riuscita, quindi, a convincere l’anziana a revocare la procura generale, rilasciata anni prima in favore di un’amica di vecchia data e, il successivo 2 dicembre 2022, dopo averle fatto trascorrere la notte presso una struttura ricettiva ad Asiago, avrebbe costretto l’anziana ad affrontare senza soste il gravoso viaggio in auto da Asiago sino ad Aci Castello, trasferendola così in una residenza per anziani. L’indagata non avrebbe consentito all’anziana di prendere le medicine che giornalmente assumeva. A completare il progetto criminale della pronipote sarebbe stato anche redatto un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale. Due giorni dopo il triste epilogo, con la morte della vittima, deceduta dopo giorni di sofferenze. 

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