I giudici chiedono a Budapest chiarimenti sulla possibilità di applicare strumenti alternativi alla custodia cautelare nel paese magiaro

Gabriele Marchesi resta ai domiciliari in Italia. La Corte d’Appello di Milano ha di nuovo rinviato la decisione relativa alla richiesta di consegna all’Ungheria del 23enne, accusato insieme a Ilaria Salis di lesioni aggravate su due neonazisti che sarebbero avvenute l’10 febbraio 2023 a Budapest in occasione delle manifestazioni del ‘Giorno dell’Onore’. Marchesi ha passato agli arresti in casa con divieto di comunicazione gli ultimi tre mesi. I giudici della Corte d’appello di Milano – sezione quinta (collegio Fagnoni-Caramellino-Ravera) con un’ordinanza letta in aula hanno chiesto ulteriori chiarimenti a Budapest “tramite il Ministero della Giustizia” e l’autorità di cooperazione giudiziaria europea Eurojust sulla possibilità che “siano applicabili altri strumenti” alternativi al mandato di cattura “per garantire l’esercizio dell’azione penale” nel Paese dell’est Europa.

Marchesi rischia 16 anni di carcere

In particolare i giudici hanno chiesto se la custodia cautelare in carcere in Ungheria possa essere convertita nella misura degli arresti domiciliari in Italia in attesa della sentenza a Budapest, dove Marchesi rischia 16 anni di carcere. “A fronte di legittime preoccupazioni di possibili violazioni dei diritti fondamentali“, hanno detto i giudici, è necessario “stabilire se siano applicabili strumenti alternativi al Mandato d’arresto europeo” nei suoi confronti, come previsto da una decisione quadro dell’Ue (la stessa che gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini chiedono di applicare anche nel caso di Ilaria Salis). I magistrati hanno fissato il termine ultimo per ottenere risposta dall’Ungheria al 18 maggio 2024, data in cui scadono i 180 giorni massimi di custodia cautelare dell’anarchico, arrestato la notte tra il 20 e il 21 novembre scorso dai carabinieri di Milano. Della richiesta all’Ungheria se ne occuperanno il Ministero della Giustizia ed Eurojust. Marchesi, invece, dovrà tornare in aula con i propri legali per una nuova udienza il 28 marzo 2024. Gli avvocati avranno tempo fino a 5 giorni prima per presentare nuove memorie. 

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