Erano state realizzate numerose discariche a cielo aperto collocate nell’alveo del fiume per circa un chilometro

I Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato un uomo, e altri quattro sono stati deferiti, perché ritenuti responsabili di far parte di un’associazione finalizzata al traffico illecito di rifiuti, disastro e inquinamento ambientale, attività di gestione di rifiuti non autorizzata e occupazione abusiva di suolo pubblico. I cinque – di età compresa tra i 35 e i 65 anni e con precedenti in materia ambientale e associazione di tipo mafioso – sono titolari e dipendenti di un’azienda specializzata in attività di demolizione e movimento terra. Le indagini hanno permesso di accertare che il traffico illecito veniva svolto utilizzando anche false attestazioni, mediante le quali i mezzi pesanti aziendali, con plurime operazioni di scarico (all’incirca un centinaio al mese), sversavano con l’utilizzo di mezzi pesanti, reiteratamente e spregiudicatamente, all’interno del greto del torrente Valanidi ingenti quantitativi di rifiuti speciali: materiale inerte e relativi residui fangosi, scarti da cantieri edili e demolizione. Nella circostanza, si appurava che erano state realizzate numerose discariche a cielo aperto collocate nell’alveo del fiume per circa un chilometro. Veniva stimato che all’interno della fiumara – bene demaniale sottoposto a tutela paesaggistica – erano stati illecitamente smaltiti oltre cinquemila tonnellate dei citati rifiuti speciali. Oltretutto, in maniera del tutto indiscriminata, mediante i propri escavatori, la ditta sottraeva, impossessandosene, pietrisco costituente la base naturale del torrente per il successivo reimpiego del medesimo in lavorazioni di settore. 

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