Il 23enne è accusato di aver ucciso l'ex fidanzata il 29 luglio 2023 a Cologno Monzese

È iniziato il processo a Zakaria Atqaoui. Il 23enne, accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Sofia Castelli il 29 luglio 2023 a Cologno Monzese, è arrivato alla Corte d’Assise del tribunale di Monza con giacca e pantalone nero, camicia bianca, barba curata e capelli raccolti in un codino. Nel corso dell’udienza il suo legale, Vainer Burani, ha anticipato la richiesta di una perizia per capire la capacità di intendere e di volere dell’imputato. La Corte ha ammesso la costituzione di tutte le parti civili: la madre di Sofia, Daniela, il padre Diego con il fratellino Manuel, i nonni, gli zii e i cugini, la migliore amica della giovane Aurora Fiameni, presente al momento dell’omicidio, e infine l’associazione Casa delle donne maltrattate di Milano. La prossima udienza prevista è per il 1 marzo.

Legale Atqaoui: “Non è un sicario, perizia aiuterà a capire”

“La Perizia? Obiettivamente è un fatto abnorme che presuppone di valutare qual era lo stato d’animo e la capacità di intendere e di determinarsi. Non fosse altro per la contestazione che gli fanno sulla premeditazione. Anche su questo c’è necessità di capire e solo la perizia ci può aiutare a capire. Più che un esame dei testimoni che potrebbero dire solo quello che hanno visto, bisogna capire lo stato d’animo suo in tutta questa vicenda“. Lo dice l’avvocato di Zakaria Atqaoui, Vanier Burani, spiegando le ragioni che l’hanno indotto ad anticipare la richiesta di una perizia psichiatrica per il suo assistito.

Il legale, che ha spiegato che nella prossima udienza l’imputato potrebbe fare dichiarazioni spontanee per chiedere scusa per quanto fatto, ha aggiunto che “è molto dispiaciuto. È un ragazzo di 23 anni, non riesco neanche a immaginare il peso che si trova sulla testa. Non è un sicario, è un ragazzo che sta capendo adesso quello che è successo realmente”.

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