La 18enne scomparsa da Novellara il primo maggio 2021 è stata trovata morta l'anno scorso

Ergastolo per i genitori di Saman Abbas e 14 anni allo zio per la morte della 18enne di Novellara. Shabbar Abbas e Nazia Shaheen i nomi dei genitori. La giovane venne trovata morta l’anno scorso, dopo essersi opposta a un matrimonio forzato. Era scomparsa dalla notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

Danish Hasnain è il nome dello zio. I cugini sono stati assolti, ed è stata ordinata la scarcerazione immediata. Allo zio non sono state riconosciute le aggravanti e gli sono state concesse le attenuanti generiche. “Shabbar Abbas non è una persona che ha fatto commenti particolari, si è adeguato al verdetto: lui a me ha sempre detto che ormai la sua vita è finita, non gli interessa la pena di morte o l’ergastolo, gli interesserebbe solo una cosa, a lui sta bene anche ergastolo a condizione che non significhi che lui ha ucciso sua figlia o che ha pensato di poterla uccidere”, ha detto Enrico Della Capanna, avvocato del padre. “Che l’omicidio sia dipeso dal fatto che Saman abbia violato le regole che le sono state imposte dalla famiglia e che ci sia stato un movente religioso in questo omicidio non lo credo e non lo crederò mai. Non mi convincerò mai che questo sia stato un omicidio premeditato e preparato: l’ho sempre considerato omicidio scaturito da un litigio, che è finito male, è un omicidio che non ha nulla a che vedere con l’islam, il pensiero o abitudini retrograde della famiglia” ha detto ancora.

Non è stato disposto alcun risarcimento per Ayub Saqib e Alì Haider, fidanzato e fratello di Saman Abbas. È quanto si legge nel dispositivo della sentenza emessa oggi dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia. I due si erano costituiti parte civile nel processo per l’omicidio della 18enne. Risarcimenti invece sono stati disposti a carico dei genitori e dello zio della 18enne, condannati rispettivamente all’ergastolo e a 14 anni.

In dettaglio, 25mila a ciascuno a favore di Associazione Non Da Sola, Unione Donne in Italia, Associazione Trame di Terra e Associazione Differenza Donna Aps; 10mila a favore di Confederazione Islamica Italiana, Centro Islamico Culturale d’Italia (Grande Moschea di Roma) e Unione Comunità Islamiche italiane; 30mila euro all’Unione Comuni Bassa Reggiana e 50mila euro al Comune di Novellara.

Il legale del fidanzato: “Avrà per sempre 18 anni mentre per gli altri la vita va avanti”

“Mi sono sempre chiesta che cosa pensasse Saman della felicità, perché ho saputo in questo caso, da un mediatore culturale, che per le ragazze pachistane non esiste concepire la propria vita autonoma in modo indipendente, ma sempre accanto a un uomo; poi però ho scoperto di Saman che aveva sul comodino il libro per prendere la patente, aveva tanti sogni e aveva confidato al fratello il fatto di voler fare la cameriera, quindi per lei era questo il suo progetto di vita e se ce l’avessi davanti le chiederei che cosa pensa lei della felicità. So solo una cosa che avrà per sempre 18 anni, mentre per gli altri la vita andrà avanti”. Lo ha detto Barbara Iannuccelli, avvocata di Saqib Ayub, fidanzato di Saman Abbas, commentando la sentenza del processo per la morte della giovane, che ha condannato all’ergastolo i genitori, a 14 anni lo zio e ha assolto i due cugini, che saranno liberati in serata

Salvini: “Combattere fanatismo islamista”

“Niente e nessuno ci restituirà Saman: abbiamo il dovere di non dimenticarla e di combattere, ogni giorno, la violenza sulle donne e il fanatismo islamista”. Così su X il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, commenta la sentenza della Corte di Assise di Reggio Emilia per il caso di Saman Abbas, con la condanna all’ergastolo per i genitori e a 14 anni per lo zio, mentre sono stati assolti i cugini della 18enne di origini pachistane residente a Novellara (Reggio Emilia) trovata morta l’anno scorso. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata