L'auspicio è che, con il periodo di Natale di mezzo, la decisione del tribunale possa arrivare a gennaio

La parola ora tocca ai giudici del tribunale di Padova: saranno loro a stabilire se i 37 bambini arcobaleno avranno ancora due mamme oppure no.Padova, oggi, si è tenuta l’ultima delle udienze sui 33 casi di impugnazione della trascrizione. La procura aveva impugnato le trascrizioni degli atti di nascita dei bimbi nati a partire dal 2017, registrati all’anagrafe comunale, in virtù di una circolare del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Padova è l’unica città in Italia dove la Procura ha interpretato in maniera retroattiva la circolare, risalendo agli atti di nascita fin dal 2017.”Il rischio è che con un colpo di spugna vengano cancellate le identità di questi bambini con due mamme perché alcuni sarebbero costretti a cambiare cognome”, dice a LaPresse l’avvocato Michele Giarratano, legale della metà delle 33 famiglie arcobaleno, composte da due mamme e i loro figli, per le quali era stato impugnato l’atto di nascita dei bambini. Trentatré famiglie e 37 bambini, il più piccolo dei quali è nato da poco, che rischiano di “trascorrere l’ultimo Natale insieme, con un punto interrogativo: quale sarà il nostro futuro? Ci sono fratellini che rischiano di non essere più tali”.

L’auspicio è che, con il periodo di Natale di mezzo, la decisione del tribunale possa arrivare alla metà del prossimo mese di gennaio e che “sia rigettata la richiesta di annullamento degli atti di nascita dei bimbi che hanno due mamme”, sottolinea Giarratano.”I giudici, anche oggi, sono stati sfingi – afferma – ma la presidente Cinzia Balletti ci ha assicurato che stanno studiando e che continuano a discutere per prendere e comunicare una decisione il prima possibile”.Nel corso della prima udienza, a metà dello scorso novembre, dalla Procura era stato fatto un cambio di passo netto per le trascrizioni degli atti di nascita dei bambini con due mamme. La Procura aveva chiesto un ritorno alla Corte Costituzionale. Una svolta che è apparso come uno spiraglio di luce alle famiglie arcobaleno. Quelle impugnazioni, secondo quanto aveva riferito a LaPresse l’avvocato Giarratano, “volevano accendere un faro su un vuoto legislativo – ha spiegato – almeno secondo quanto ci è stato detto, ma avrebbero potuto farlo per un caso soltanto, non tutti insieme”. Padova, in Italia, ha rappresentato un unicum. La circolare era stata inviata in tutta Italia, “ma soltanto a Padova la procura ha deciso di andare a ritroso e impugnare gli atti dal 2017. A Padova è caccia ai bimbi casa per casa”. Una spiegazione del perché della retroattività “non è stata data”. Se gli atti di trascrizione all’anagrafe dei bimbi con due mamme dovessero essere annullati significherebbe “cancellare l’identità dei bambini” con la conseguenza che “ci sono bambini di 6 anni e mezzo, fratelli e sorelle che rischierebbero di non esserlo più”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata