Il pontefice: "Cresce nel nostro contesto il lavoro 'mercificato'"

“Se prima vi parlavo di ‘lavoro che manca’, qua si tratta di ‘lavoro che schiaccia‘: pressione costante, ritmi forzati, stress che provoca ansia, spazio relazionale sempre più sacrificato in nome del profitto a tutti i costi. È il lavoro ‘mercificato’, che cresce nel nostro contesto, dominato da un mercato che per essere competitivo si fa sempre più accelerato e complesso. Con alcune prospettive cupe in agguato: quella dell’illegalità, via di fuga dalla responsabilità verso il lavoro in nero, che poi finisce per rendere la coscienza dello stesso colore; quella di un lavoro disumanizzato, dove le moderne tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la robotica, minacciano di sostituire la presenza dell’uomo; quella, infine, sempre più scandalosa e preoccupante, della mancanza di sicurezza sul lavoro, effetto della corsa febbrile a produrre di più ad ogni costo. Quante vittime ci sono ancora sul posto di lavoro!”. Così Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti alla II edizione di ‘LaborDì: un cantiere per generare lavoro’ promosso dalle ACLI di Roma, che si svolge oggi presso il Centro Congressi Auditorium della Tecnica.

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