Indirizzata al giornalista anche una lettera minatoria. Solidarietà da Cdr e redazione: "Grave minaccia che non può essere in alcun modo tollerata"

Nella giornata di ieri, nella nuova sede della Federazione Nazionale della Stampa di via delle Botteghe Oscure, durante lo smistamento della posta recapitata dalla vecchia sede di corso Vittorio Emanuele, un addetto alla corrispondenza ha consegnato una lettera indirizzata al sindacato cronisti romani all’interno della quale c’era un proiettile calibro 357 Magnum e una lettera minatoria indirizzata a Orlando, cronista di giudiziaria dell’agenzia di stampa LaPresse. La lettera era in giacenza tra la posta in arrivo. Nella lettera si legge in un italiano sgrammaticato: “Questo è uno dei 6 che ficchiamo in testa al giornalista bastardo Orlando pezzo di merda”. In mattinata Orlando è stato convocato dalla Digos per la presentazione della denuncia.

Il comunicato del Cdr: “Solidarietà al collega, una grave minaccia che non può essere tollerata”

“Nella giornata di ieri nella nuova sede della Federazione Nazionale della Stampa di via delle Botteghe Oscure, a Roma, durante lo smistamento della posta recapitata dalla vecchia sede di corso Vittorio Emanuele un addetto alla corrispondenza ha consegnato una lettera indirizzata al Sindacato cronisti romani all’interno della quale c’era un proiettile calibro 357 Magnum e una lettera minatoria indirizzate a Emilio Orlando, cronista di giudiziaria dell’agenzia di stampa LaPresse. Al collega destinatario delle minacce, Emilio Orlando, la solidarietà del Cdr e del corpo redazionale di LaPresse”. Così la redazione in una nota diffusa dal Cdr. “Ogni intimidazione e violenza nei confronti dei cronisti costituisce una grave minaccia alla libertà di informazione che non può essere in alcun modo tollerata”. 

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