La Fondazione è attiva nell'ambito della prevenzione e degli screening
La Fondazione Atena Donna prosegue il suo percorso legato alla prevenzione e agli screening nelle case circondariali femminili, che si sviluppa con una presenza capillare e continuativa sul territorio nazionale, grazie al protocollo sottoscritto dalla Presidente con il Ministero della Giustizia e il Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), presieduto da Giovanni Russo. Durante ogni incontro con le donne ristrette vengono fornite informazioni sull’importanza della prevenzione ed effettuati screening per le varie patologie femminili e non solo, affiancando il Sistema Sanitario operante all’interno delle carceri. Dal 24 ottobre inizierà un nuovo progetto, in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Severino, grazie al Prof. Francesco Franceschi (Ordinario di Medicina Interna alla Cattolica Campus di Roma e Direttore dell’Unità di Medicina Complessa – Medicina D’Urgenza e Pronto Soccorso del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs) e del suo team, con incontri che insegneranno le tecniche di Primo Soccorso, coinvolgendo le donne ristrette e le agenti di polizia penitenziaria. Si partirà con il carcere di Rebibbia per proseguire nelle altre strutture d’Italia.
“Io e la dottoressa Martina Petrucci siamo molto contenti dell’avvio di questa attività che avrà un duplice obiettivo“, sottolinea Franceschi. “Il primo sarà quello di incrementare i livelli di sicurezza negli ambienti detentivi riguardo ad una possibile emergenza medica, istruendo tutte le donne che vorranno apprendere le tecniche del BLS. Il secondo sarà quello di promuovere la cultura dell’occuparsi dell’altro. Infatti, nelle circostanze in cui una persona perde conoscenza, avere accanto una persona altruista, può salvare la vita”, aggiunge.
“Sono davvero soddisfatta di aver raggiunto con questo progetto di Atena Donna “Together” molte strutture detentive femminili dal nord al sud Italia, in modo sistematico, portando i medici più qualificati ad occuparsi delle donne ristrette”, aggiunge la presidentesse di Atena Donna, Carla Vittoria Maira. “Abbiamo effettuato screening e incontri per oltre il 50% delle donne che in questo momento della loro vita sono private della libertà di partecipare alle iniziative sulla prevenzione e sono entusiasta di iniziare questi nuovi percorsi così significativi nei luoghi di detenzione insieme al Prof. Franceschi e e alla Fondazione Severino”.
Conclude Eleonora Di Benedetto della Fondazione Severino: “Sono fiduciosa che questo corso possa essere l’occasione per promuovere la cultura dell’aiuto reciproco e della responsabilità condivisa fra le donne detenute , intensificando quella rete di sostegno , che è peculiare della detenzione al femminile. Durante il corso donne e agenti penitenziarie potranno acquisire le competenze necessarie per affrontare situazioni di emergenza ed offrire aiuto a chi ne dovesse avere bisogno. Siamo grati al Prof. Franceschi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ad Atena Donna e alla Casa di Reclusione di “Germana Stefanini”, che hanno reso possibile questa iniziativa. Mi auguro che la sinergia creata possa portare a nuove opportunità concrete di crescita e cambiamento per molte donne ristrette.”
Gli ultimi incontri del progetto, che è sostenuto da Enel Cuore, la onlus del Gruppo Enel che supporta iniziative di forte impatto per le comunità e il territorio, si sono svolti nei primi giorni di ottobre nella casa circondariale di Verona Montorio, diretta dalla Dott.ssa Francesca Gioeni, dove grazie al Prof. Steven Nisticò e al suo staff sono stati effettuati screening dermatologici sulle detenute e fornite informazioni sulle tecniche che permettono di tenere costantemente sotto controllo la pelle. A seguire nella struttura di Civitavecchia, diretta dalla dott.ssa Patrizia Bravetti, si sono tenuti incontri di prevenzione cardiologica con il prof Luigi Chiariello e motivazionali con lo psicoterapeuta Dott. Salvo Noè. A Trani, nella struttura diretta da Dott. Giuseppe Altomare, lo scorso 16 ottobre si è tenuto un incontro motivazionale a cura della Dott.ssa Maddalena Cialdella, mentre è già in programma, il prossimo 23 ottobre, un incontro di prevenzione e screening dermatologico, che coinvolge le detenute e le agenti penitenziarie, sempre a cura del Prof. Nisticò, con medici del suo staff, nella Casa Circondariale Femminile di Foggia diretta dalla Dott.sa Giulia Magliuolo.
Infine, nella Casa Circondariale femminile di Pozzuoli si sta concludendo il Progetto Benessere, nato da un’idea di Carla Vittoria Maira in collaborazione con il Prof. Raffaele Landolfi, che ha il fine di migliorare il benessere psicofisico delle donne ristrette grazie al sostegno reciproco, e ha ottenuto un efficace risultato rispetto agli obiettivi personali delle donne, con una notevole diminuzione del numero delle sigarette e una preziosa riduzione del clima conflittuale.
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