Si tratta di una nuova scultura che da oggi è esposta nella piazza del paese

“Come sappiamo il popolo dei Vestini era un popolo ‘cuscinetto’ che faceva da pacere tra i vari popoli italici, era un popolo che predicava sempre la pace e faceva la pace tra vari popoli che erano molto belligeranti”. Lo ha detto a LaPresse il sindaco di Capestrano, Antonio D’Alfonso, lanciando un messaggio di pace all’inaugurazione della statua del ‘Guerriero contemporaneo’, una nuova scultura che da oggi è esposta nella piazza del paese che fa il bis di guerrieri. Capestrano, località montana dell’aquilano, è conosciuta per la statua del guerriero diventata simbolo della Regione Abruzzo, ‘Il guerriero di Capestrano‘ trovata nel 1934, in una campagna del paese, da un contadino del posto che stava lavorando il suo vigneto. Il manufatto del nuovo guerriero è composto interamente di pietra paglierina della Maiella ed è opera di Luigi D’Alimonte, ispirata alla più antica statua fatta risalire al IV secolo avanti Cristo attribuita ad un re italico appartenente al popolo dei Vestini, Nevio Pompuleio. L’opera realizzata da Alimonte è stata commissionata dall’amministrazione comunale e finanziata dalla Regione Abruzzo. A Capestrano ad inaugurare il manufatto tanta gente, gli studenti delle scuole che hanno realizzato degli elaborati e dei disegni sulla storia del guerriero, non è mancato il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente: “In questa nuova opera d’arte che è stata inaugurata e posizionata proprio qui a Capestrano c’è un messaggio di forte d’identità e cultura – ha dichiarato Imprudente -. Partendo da quello che rappresenta in Abruzzo il guerriero e di quello che ha rappresentato nella storia mi sento di lanciare un messaggio di pace a livello mondiale”. Sul caso del docufilm ‘Il guerriero mi pare strano’ del registra Alessio Consorte che ha messo in discussione l’autenticità del guerriero italico il commento del vicepresidente della Regione Abruzzo non si fa attendere: “Il Guerriero di Capestrano è un simbolo ed è il simbolo dell’Abruzzo, non si tocca!“. Ha poi concluso il primo cittadino di Capestrano: “Penso che siano cose assurde e devono esser contrastate non solo ideologicamente, ma anche legalmente”.

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