La decisione dei giudici siciliani che hanno accolto il ricorso di alcune persone sbarcate a Lampedusa. Viminale: "Impugneremo decisione"

I giudici della Sezione Immigrazione del Tribunale ordinario di Catania hanno accolto il ricorso di un migrante – un cittadino tunisino arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa e poi trasferito nel nuovo centro di Pozzallo – non convalidando il provvedimento con il quale era stato disposto il suo trattenimento. Il tribunale ha quindi disposto il rilascio immediato. I giudici hanno rilevato alcune illegittimità nelle misure adottate, evidenziando che “il richiedente non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda” e che “il trattenimento deve considerarsi misura eccezionale e limitativa della libertà personale ex art. 13 della Costituzione”. Inoltre, i giudici contestano che la cauzione di circa 5mila euro da pagare per non andare nel centro non sia “compatibile con gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33” in termini di legittimità.

Viminale impugnerà decisione 

Il Ministero dell’Interno, a quanto si apprende, impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di un migrante irregolare: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice.

Salvini su Pozzallo: “Aveva legale sul barcone? Serve riforma giustizia”

“Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal Tribunale. Ma aveva l’avvocato sul barcone? Riforma della Giustizia, presto e bene”. Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, su Facebook ha commentato il verdetto dei giudici di Catania, che hanno accolto il ricorso di un migrante – un cittadino tunisino arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa e poi trasferito nel nuovo centro di Pozzallo – non convalidando il provvedimento con cui era stato disposto il suo trattenimento.

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