La carcassa ritrovata in val Bondone nel territorio del comune di Sella Giudicarie

F36, l’orsa su cui pendeva un’ordinanza di cattura e abbattimento firmata dal presidente della Provincia di Trento, è morta. La sua carcassa è stata ritrovata ieri sera in val Bondone, nel territorio del comune di Sella Giudicarie. L’accertamento è stato effettuato dagli uomini del Corpo forestale trentino, che si sono mossi a seguito dell’attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell’orsa.

Non si conoscono ancora le cause della morte

Il recupero della carcassa si è svolto nella mattinata di oggi in considerazione delle caratteristiche accidentate del punto di ritrovo. “Come da prassi la carcassa è stata consegnata all’Istituto zooprofilattico per gli accertamenti del caso – fa sapere la Provincia -. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.

Animalisti: “Dopo morte orsa F36 proteste ancora più incisive”

Insorgono gli animalisti. “La misura è colma. Le nostre proteste saranno ancora più incisive”, comunica Centopercentoanimalisti dopo il ritrovamento della carcassa dell’orsa F36 a Sella Giudicarie, in Trentino. Sul plantigrado pendeva un’ordinanza di cattura e un procedimento davanti al Tar che avrebbe dovuto decidere le sue sorti a seguito del decreto di abbattimento firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo che aveva messo a segno due ‘falsi attacchi’ ai danni di 4 escursionisti. “Giovedì 12 ottobre saremo in presidio davanti alla Provincia autonoma di Trento – si legge in una nota -. Non faremo sconti”.

Lav: “Senza mamma cucciolo è solo in balìa inverno”

“Il cucciolo di F36, che ha meno di 9 mesi, è ora lasciato a se stesso in balìa dell’incedere della stagione invernale. Senza più la mamma a fargli da guida per prepararsi al letargo corre un rischio gravissimo”. Lo ha detto Massimo Vitturi, responsabili animali selvatici della Lav, commentando il ritrovamento della carcassa di F36, l’orsa su cui pendeva un’ordinanza di cattura e un procedimento davanti al Tar che avrebbe dovuto decidere le sue sorti a seguito del decreto di abbattimento firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo che il plantigrado ha messo a segno due ‘falsi attacchi’ ai danni di 4 escursionisti. “Chiediamo che il Parco Adamello Brenta, al cui interno è stato ritrovato il corpo della mamma, possa avviare fin da subito un monitoraggio intensivo per soccorrerlo nel caso in cui si trovasse in difficoltà e dargli tutto il supporto necessario per superare la stagione fredda”, ha aggiunto Vitturi.

“Da quando si è aperta la campagna elettorale per le provinciali, Fugatti ha aumentato la persecuzione nei confronti degli orsi arrivando a condannarne fino a 70 alla deportazione o morte. F36 potrebbe quindi diventare il cadavere da esibire al suo elettorato dopo le sconfitte subite fino ad ora, anche grazie a noi, al Tar e al Consiglio di Stato”, ha aggiunto Vitturi. “Nel caso in cui l’autopsia dovesse dimostrare che la causa di morte di F36 è riconducibile a un atto umano, ci costituiremo parte civile nel procedimento e valuteremo, con il nostro ufficio legale, l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere” ha concluso il responsabile Lav.

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