Si potrebbe decidere di riavviare il processo

Per Giulio Regeni si avvicina il giorno della verità. Con la decisione dei Giudici della Corte Costituzionale, che verrà resa nota nelle prossime ore, potrebbe ritornare in “pista” il processo nei confronti dei quattro imputati, accusati dell’omicidio del ricercatore dell’Università di Cambridge rapito in Egitto, a Il Cairo il 25 gennaio 2016, e ritrovato cadavere il 3 febbraio 2016 vicino al carcere dei servizi segreti egiziani.

I magistrati di Palazzo della Consulta, nella seduta cominciata ieri mattina, decideranno sulla questione dell'”irreperibilità” e della contumacia dei quattro 007 egiziani accusati dei reati di omicidio, sequestro di persona pluriaggravato e concorso in lesioni personali gravissime. Gli atti ai Giudici Costituzionali li aveva trasmessi il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale penale di Roma, Roberto Ranazzi. Il giudicante aveva sollevato un quesito riguardo alle notifiche giudiziarie, mai effettuate agli imputati dalle autorità de Il Cairo, che si sono rifiutate, eccependo questioni relative alla segretezza e alla riservatezza a cui sono sottoposti gli appartenenti ai servizi di intelligence. Secondo il magistrato romano, la decisione degli autorità locali egiziane sarebbe stata una decisione antidemocratica” e “autoritaria” che avrebbe creato una “inammissibile zona franca di impunità”. Il giudizio in contumacia ovvero in assenza degli imputati, secondo la legislazione italiana, è possibile solo quando questi sono stati citati regolarmente e si astengono dal comparire. Lo status contumaciale deve essere motivato dal giudice con un’ordinanza. La Corte Costituzionale dovrà quindi decidere sulla questione, che in caso di esito positivo riavvierà il processo.

La seduta si è svolta a porta chiuse perché non ci sono parti civili che si sono costituite. La famiglia Regeni, insieme all’avvocata Alessandra Ballerini ha chiesto, con un appello pubblicato sul sito www.articolo21.org, la “scorta mediatica”. Nel messaggio pubblicato dall’associazione si legge: “Il 20 sarà una giornata importante, per Giulio e per tutti quelli che confidano nella Giustizia. Non ci saranno presidi a Roma nei pressi della Corte, ma chiediamo a tutto il popolo Giallo di trovarsi sulle panchine gialle, leggere ad alta voce qualche passo del libro Giulio fa cose, indossare i bracciali gialli o esporre gli striscioni alle finestre. Fate foto e condividetele sui social. Facciamo vedere che siamo una comunità numerosa, responsabile e inarrestabile”. Da questa mattina infatti, sono stati organizzati presidi in forma statica a Roma presso il liceo Caro di via Venezuela, a Latina nello spazio “Spad” di via Cattaneo, a Ronchi dei Legionari a Trieste, in Via Roma, in provincia di Prato, nel comune di Vaiano alla Casa del Popolo ed a Casalecchio, in provincia di Bologna alla panchina gialla davanti Casa pace.

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