Ieri 2500 persone a Vercelli per la manifestazione dei sindacati, Landini: "Alzare il livello della lotta"

Oltre 2500 persone a Vercelli per la manifestazione indetta dai sindacati dopo la strage di Brandizzo in cui hanno perso la vita 5 operai. “Basta ipocrisie, bisogna cambiare radicalmente il sistema”, ha tuonato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, chiedendo di “alzare il livello di lotta”. Servono più ispettori, secondo il segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo, che, finito il corteo, ha incontrato i vertici istituzionali in Prefettura. E c’è anche Antonio Boccuzzi, unico sopravvissuto alla strage della Thyssen nella quale persero la vita, sempre a Torino, 7 colleghi. “Non ci ha insegnato nulla – dice deluso a LaPresse – C’è una legislazione che, a detta di molti, è la migliore a livello europeo, ma è vero che la stessa non viene applicata”. Al corteo anche parenti e amici delle vittime, abbracciati da una piazza che chiede di non spegnere i riflettori sull’argomento.

Le indagini sulla strage di Brandizzo

Intanto, in procura a Ivrea, le indagini vanno avanti e puntano ad accertare le responsabilità per il gravissimo errore di comunicazione che ha portato gli operai sul binario nonostante il passaggio di un treno, che li ha poi travolti e uccisi. Sono state acquisite le testimonianze di alcuni lavoratori e in procura è entrato anche il parente di una delle vittime ma ancora non è stato ascoltato: accadrà nei prossimi giorni, dicono fonti investigative. “Stiamo procedendo con l’acquisizione di documenti, testimonianze, di tutto. Ora dobbiamo lavorare, le ipotesi le conoscete”, dice a LaPresse la procuratrice di Ivrea Gabriella Viglione, che coordina le indagini. Le ipotesi di reato sono quelle di omicidio plurimo e disastro ferroviario doloso, indagati i due superstiti. Al centro anche alcune comunicazioni che potrebbero dimostrare che l’ok a iniziare i lavori non c’era, proprio perché potevano passare ancora dei treni sulla linea. I funerali sembrano ancora lontani: l’identificazione dei resti è complicata.

Sul luogo della tragedia sono comparsi intanto fiori e biglietti. “Questi non sono incidenti ma omicidi sul lavoro. E c’è una responsabilità morale del governo: in un anno non abbiamo piu parlato di sicurezza sul lavoro”, tuona il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite a Rainews 24. “Noi abbiamo chiesto più ispettori e più ispezioni, abbiamo chiesto che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non partecipino ai bandi pubblici, di creare un impianto culturale intervendo su formazione e prevenzione a partire dalle scuole, abbiamo detto che serve una procura speciale perché spesso i responsabili non vengono perseguiti dalla legge. Ma – chiosa Bombardieri – dal governo non è arrivata nessuna risposta, solo chiacchiere”.

Altri morti sul lavoro

E proprio nel giorno del dolore e del ricordo per Brandizzo, arriva la notizia di altri due morti sul lavoro. Un operaio che lavorava alla manutenzione della funivia che porta al rifugio Padoan, sulle Dolomiti, è rimasto incastrato ed è morto sul colpo. A dare l’allarme i colleghi. Un 46enne è invece morto a Bari travolto dal cestello di una gru: stava lavorando in un terreno di sua proprietà a Corato. Sono solo gli ultimi di un elenco infinito di morti bianche nel nostro Paese. Un tema del quale la politica torna a occuparsi: oggi alle 17 è prevista l’audizione dell’amministratore delegato di Rfi presso le commissioni riunite Trasporti e Lavoro della Camera, poi i rappresentanti dei sindacati. 

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