L'uomo è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale

“Qualcosa di più di pentito. È distrutto, stravolto”. Lo ha detto Sebastiano Sartori, l’avvocato di Alessandro Impagnatiello, il 30enne che nella notte ha confessato l’omicidio della fidanzata incinta al settimo mese, Giulia Tramontano, di 29 anni. Nelle prossime ore dovrebbe tenersi l’interrogatorio di garanzia davanti al gip presso il carcere di San Vittore a Milano.

Il coltello che ha ucciso Giulia Tramontano lo avrebbe inizialmente tenuto in mano la 29enne e cominciato a muoverlo in aria mentre cucinava. E’ la versione che Alessandro Impagnatiello, accusato di omicidio con premeditazione della compagna 29enne incinta al settimo mese, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, avrebbe fornito ieri notte a carabinieri e pubblici ministeri durante l’interrogatorio in cui ha confessato l’omicidio. Lo si apprende da fonti investigative nelle ore in cui proseguono gli accertamenti sulla casa di via Novella 14 a Senago, nel Milanese. Gli elementi chiave alla base della confessione sono state le tracce di sangue nell’auto dell’uomo e sulla scena del crimine oltre alla contraddittorietà delle sue versioni. Le dichiarazioni sono però ancora al vaglio degli inquirenti per una serie di circostanze che non tornano.

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