L'ordinanza della sindaca Paola Pula: "Pericoloso contatto con acque stagnanti"

Continuano le criticità nel comune di Conselice, nel Ravennate, a causa delle grandi quantità di acqua ancora presenti sul territorio dopo le alluvioni degli ultimi giorni. È alto l’allarme sanitario per possibili contaminazioni idriche, e per questa ragione la sindaca del paese, Paola Pula, ha firmato un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di lasciare le proprie case “per motivi igienico-sanitari”.

Pericoloso il contatto con le acque stagnanti

“La misura”, spiega il Comune in una nota pubblicata sul suo sito internet, “si è resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice, dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio. La pericolosità della situazione è legata strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti“. 

La sindaca: “Situazione difficile ma ne usciremo insieme”

“Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone“, ha dichiarato la sindaca Pula. “Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato”.

Possibili miglioramenti tra cinque giorni

Il Comune aggiunge inoltre che “in sede di Coc (Centro Operativo Comunale), il Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, ha comunicato che questa situazione manifesterà un apprezzabile miglioramento fra circa cinque giorni. Fino ad allora, poiché nella maggior parte dell’abitato di Conselice è presente acqua stagnante in cui sono immersi anche rifiuti di varia tipologia, il sistema della rete fognaria (di tipo misto) e il conseguente scarico delle acque reflue delle abitazioni non è funzionante, e anche l’erogazione di acqua potabile può subire delle interruzioni, la permanenza nelle abitazioni della popolazione è molto rischiosa”.

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