L'infettivologo Di Monda: "Oltre il 50 % sono prevenibili"

Secondo l’OMS le infezioni correlate all’assistenza, assieme all’antibiotico resistenza, sono la pandemia del futuro e nel 2050 causeranno oltre 30 milioni di morti nel mondo ogni anno. “Questo è lo scenario che in un futuro, sempre più vicino, noi operatori sanitari ci troveremo ad affrontare” ha dichiarato Alessandro Perrella, infettivologo e direttore UOC malattie infettive dell’Ospedale dei Colli a Napoli. “E’ necessario portare avanti un percorso articolato che segua il concetto di One Health. Per prima cosa bisogna puntare ad un utilizzo consapevole degli antibiotici, sia per la medicina umana che per quella veterinaria. L’altro momento fondamentale è il potenziamento dei sistemi di infection control” ha concluso Perrella.

Raffaele Di Monda, presidente dell’Associazione Fulop, che da anni contrasta questi fenomeni, afferma che “Ogni anno in Italia circa 500mila persone vengono aggredite da infezioni correlate all’assistenza e 11mila persone ne rimangono vittima. Oltre la metà di queste infezioni sarebbe facilmente prevenibile e prevedibile, per questo abbiamo depositato una bozza di legge in Parlamento per creare un regolamento che quantomeno riduca le infezioni. Solo con un approccio multisistemico possiamo sconfiggere la pandemia del futuro. Ad oggi le ICA causano circa 16milioni di degenza aggiuntiva negli ospedali con un aggravio di spesa per il sistema sanitario di circa 7miliardi di euro, fondi che potrebbero essere risparmiati almeno in parte”.

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