Elly Schlein: "Pronta una legge in Parlamento"
La piazza di Milano chiede il riconoscimento di diritti “negati e cancellati”: la trascrizione all’anagrafe degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali. In 10mila, secondo gli organizzatori, si sono ritrovati in piazza della Scala per protestare contro lo stop alle trascrizioni, caduto sui Comuni, a cominciare da Milano, dei figli con genitori dello stesso sesso.
Ma in Parlamento, assicura la segrataria dem, Elly Schlein, arrivata in piazza, “è già pronta una legge”. La proposta di legge, spiega, “è stata presentata, spingeremo perché sia presto calendarizzata”. È un testo, come fa sapere, scritto assieme alle famiglie arcobaleno, le associazioni e la rete Lenford. L’obiettivo è “lavorare anche con le opposizioni perché è una battaglia di civiltà”. Il Governo – è l’affondo della segretaria del Pd – “si scaglia crudelmente contro i bambini e le bambini”, ma “la società se ne rende conto” come dimostra “l’ampia partecipazione” al presidio, dove è stata accolta da applausi e cori con il suo nome. A sorpresa, diversamente da quanto annunciato, in piazza della Scala arriva anche il sindaco di Milano, Beppe Sala che si è detto ‘pronto’ a riprendere la tascrizione degli atti, a patto che “il Parlamento riprenda a discuterne in Aula”.
Penne in pugno, le famiglie arcobaleno hanno chiesto di tornare a firmare gli atti di trascrizione all’anagrafe, in un flash mob che ha coinvolto tutti i presenti in piazza.
Il nodo dei diritti per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali compatta, in piazza a Milano, le opposizioni al Governo di centrodestra. Per Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle, dall’Esecutivo arriva “pura ideologia”. E ribadisce, rivolgendosi alla ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che lei “mente o non sa di cosa parla che non c’entra nulla l’utero in affitto”. L’obiettivo è “garantire diritti a dei bambini, mentre loro li stanno sottraendo”. Per Riccardo Magi, segretario di + Europa, arrivato in piazza assieme a Benedetto Della Vedova, “serve uno Stato che non discrimini le famiglie e soprattutto che si attenga alla legge”.
Il presidio è stato organizzato da Famiglie Arcobaleno, Cig Arcigay Milano e I Sentinelli di Milano “contro – hanno spiegato gli organizzatori nei giorni scorsi – questo atto che sancisce di fatto l’inizio di una persecuzione di Stato nei confronti della comunità Lgbtq+ e che colpisce ancora una volta chi invece avrebbe bisogno di più tutele”.
Una circolare della Prefettura di Milano, su sollecitazione di una direttiva del Viminale, e che fa riferimento alla sentenza della Cassazione del dicembre 2022, ha portato alla richiesta da parte del prefetto meneghino, Renato Saccone, di interrompere il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali. A Milano, dal 2018 queste stesse famiglie avevano la possibilità di trascrivere il certificato di nascita estero in Comune, sulla sulla base di un’ordinanza sindacale del primo cittadino Beppe Sala.
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