L'incidente si è verificato davanti alle acque di Steccato di Cutro, oltre 60 morti: il barcone si è spezzato per il maltempo. Fermato sospetto scafista

Conta decine di vittime il naufragio di migranti avvenuto all’alba di domenica nelle acque dello Jonio calabrese.  Sono 59 le salme recuperate dalla guardia di Finanza: tra loro diversi bambini. Un barcone si è spezzato e numerose persone sono cadute in mare. L’incidente si è verificato davanti alle acque di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. 

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato a una riunione in prefettura a Crotone e ha riferito che tra le 59 vittime accertate ci sono anche 14 minori e che potrebbero esserci ancora una ventina di dispersi.  “Finora abbiamo recuperato 59 cadaveri di cui 30 uomini e 29 donne, con 14 minori fra loro”, ha detto al termine della riunione di coordinamento presieduta in prefettura. 

 Piantedosi: “Barcone ha urtato secca e si è sbriciolato”

 “Questa tragedia è diretta conseguenza della estrema precarietà con cui è stato organizzato questo viaggio”, ha proseguito Piantedosi. “Il mare forza sette e l’estrema inadeguatezza del barcone hanno determinato il disastro. La barca peraltro ha urtato con violenza contro una secca sbriciolandosi” ha concluso. 

 

I cadaveri sono stati recuperati nel tratto di mare di Cutro (Crotone),  a Botricello (Catanzaro), a Le Castella (Crotone). Intanto il comune di Crotone ha messo a disposizione il Palamilone per i feretri mentre 59 superstiti in buone condizioni sono al Cara di Isola Capo Rizzuto ed in ospedale gli altri 21 ( tra cui parecchi minori ) bisognosi di cure. Carabinieri e Guardia di Finanza hanno fermato un uomo sospettato di essere lo scafista dell’imbarcazione naufragata questa mattina a Steccato di Cutro nel crotonese, causando oltre 60 morti.

 

Secondo quanto si apprende dalle operazioni di soccorso erano circa in 180 i migranti ammassati sul vecchio barcone che non ha retto al moto ondoso spezzandosi e facendo cadere in mare i migranti. Circa 50 persone sono state tratte in salvo mentre al momento risulta disperso quasi un centinaio di persone. Sul posto polizia, carabinieri, vigili del fuoco, 118 ed istituzioni civili locali.

Proseguono le ricerche dei migranti dispersi nello Jonio crotonese. A causa delle altre onde marine le perlustrazioni sono condotte via cielo con un elicottero della guardia di finanza e con le moto d’acqua dei vigili del fuoco. I volontari di Croce Rossa Italiana – Comitato di Crotone sono impegnati da stamattina per soccorrere i superstiti del naufragio avvenuto davanti alle coste calabresi, a Steccato di Cutro, e per recuperare le vittime. Attive le squadre Sep di supporto psicologico e RFL per il ripristino dei legami familiari. “È una notizia drammatica, un brutto risveglio che dovrebbe destare la comunità tutta affinché simili tragedie non accadano”, ha sottolineato il presidente Rosario M.G. Valastro.

Da quanto si apprende, la barca naufragata questa mattina sarebbe partita da Izmir (Turchia), circa 4 giorni fa. 

La procura di Crotone apre indagine 

La procura di Crotone, guidata da Giuseppe Capoccia, ha aperto un fascicolo di indagine per disastro e omicidio colposi, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo il naufragio avvenuto all’alba a Steccato di Cutro.

Piantedosi a Crotone

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi partecipa ad un vertice presso la prefettura di Crotone in seguito alla tragedia. Con lui la sottosegretaria Wanda Ferro. Il titolare del Viminale farà un sopralluogo sul punto dove è avvenuta la tragedia.  A Crotone, con il ministro dell’Interno si è recato anche il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana.

Immagine della Croce Rossa
Immagine della Croce Rossa

Meloni: “Impedire partenze e tragedie”

La premier Giorgia Meloni ha espresso “profondo dolore” per quanto accaduto, dicendo che il governo lavora per “impedire le partenze” illegali e le “tragedie” come quella di oggi.

Mattarella e l’appello all’Ue

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è appellato all’Ue perché gestisca “concretamente” i flussi.

Von der Leyen: “Raddoppiare sforzi”

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha detto che occorre “raddoppiare gli sforzi” per il Patto Ue sui migranti.

Sindaco Crotone: “Profondo dolore”

“Quella che è avvenuta al largo di Steccato di Cutro è una tragedia: avvertiamo un profondo dolore che in questo momento accomuna tutta la comunità cittadina”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Crotone Vincenzo Voce in relazione alla tragedia di migranti accaduta a Steccato di Cutro. “Ci siamo immediatamente attivati attraverso il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per dare il nostro supporto alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e a tutti coloro – ha aggiunto Voce – che in queste ore sono impegnati sul posto della tragedia”.

Bonaccini: “Fiato sospeso per ricerche migranti”

“Col fiato sospeso per le ricerche in corso di altri possibili sopravvissuti all’ennesima tragedia in mare nel crotonese. Ma il bilancio di chi ha perso la vita è già pesantissimo. Un pensiero commosso alle vittime, tra cui un neonato“. Così Stefano Bonaccini candidato alla segreteria Dem, in merito al naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto stamani nel territorio di Steccato di Cutro (Crotone) che ha causato oltre 30 morti. 

 

Calenda: “Chiudere rotte illegali”

“Le persone che sono in mare vanno salvate a tutti i costi, senza penalizzare chi aiuta a farlo. Le rotte di immigrazione illegale vanno però chiuse, altrimenti continueremo ad assistere a questa strage quotidiana”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

Papa: “Molti bambini tra le vittime”

“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus.

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