Lo stop dei gestori delle aree carburanti partirà alle 19.00 del 24 gennaio fino alle 19.00 del 26 gennaio

La Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali chiede ai gestori dei distributori dei carburanti una riduzione della durata della sciopero indetto per il 25 e 26 gennaio. A fine giornata l’accordo: ridotto di 12 ore. La mobilitazione – secondo quanto riporta la Commissione di Garanzia – riguarda i distributori su strade e autostrade dalle 19 del 24 gennaio alle 7 del 27 gennaio ed era stata indetta dopo il dibattito sulle accise scatenato dalle decisioni del governo.

La Commissione – su proposta del commissario delegato, Alessandro Bellavista – ha deliberato, “allo stato, la presa d’atto dello sciopero, ritenendone regolare la formale proclamazione”. “Tuttavia, al fine di limitare i disagi a cui, inevitabilmente, andrebbero incontro i cittadini utenti, a fronte di una prolungata chiusura dei distributori di carburante sulla rete ordinaria e autostradale – viene spiegato – questa Commissione invita le associazioni a valutare l’opportunità di ridurre la durata complessiva della chiusura degli impianti”. Le associazioni che hanno indetto lo sciopero sono la Faib Confesercenti, la Fegica, la Figisc-Anisa Confcommercio.

Ridotto di 12 ore lo sciopero

La Fegica prende atto con soddisfazione della dichiarazione di legittimità, riferita alla proclamazione di sciopero nazionale della categoria, ricevuta dalla Commissione di Garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi essenziali. Al contempo, accogliendo la sollecitazione della medesima Autorità, con senso di responsabilità e con la volontà di limitare ogni disagio per i cittadini/consumatori, annuncia formalmente di ridurre da 60 a 48 ore la durata dello sciopero già proclamato. Al momento, quindi, l’iniziativa di sciopero è compresa tra le ore 19.00 del 24 gennaio, alle ore 19.00 del 26 gennaio 2023. È quanto riporta una nota in cui si precisa che lo scioperò inizierà alle 19 del 24 gennaio e non finirà più, come invece era previsto, alle 7 del mattino del 27 gennaio.

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