Il Pontefice da ieri è nella provincia piemontese per incontrare i familiari in occasione del 90esimo compleanno di una cugina

Papa Francesco è ad Asti, terra originaria dei suoi familiari: “Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina, e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici“, ha detto il Pontefice nel corso dell’omelia pronunciata nella cattedrale di Asti. Il Pontefice da ieri è nella provincia piemontese per incontrare i familiari in occasione del 90esimo compleanno di una cugina.

Bergoglio è arrivato in piazza della cattedrale ad Asti intorno alle 11 del mattino, a bordo della ‘Papa mobile’: ha salutato i fedeli facendo due volte il giro della piazza a bordo della vettura ed è poi entrato nella cattedrale con Don Paolo. Sceso dalla mobile, Bergoglio è entrato in cattedrale in sedia a rotelle.  Nel pomeriggio si trasferirà in auto allo Stadio Comunale Censin Bosia di Asti, da dove – alle 16 circa – partirà per far rientro in Vaticano.

Bergoglio: “Viviamo carestia di pace”

“Il nostro tempo sta vivendo una carestia di pace: pensiamo a tanti luoghi del mondo flagellati dalla guerra, in particolare alla martoriata Ucraina. Diamoci da fare e continuiamo a pregare per la pace”. Così Papa Francesco nel corso dell’Angelus pronunciato nella cattedrale di Asti. “Preghiamo anche per le vittime di un grave incendio avvenuto nei giorni scorsi in un campo di rifugiati a Gaza, in Palestina, dove sono morti anche diversi bambini”, aggiunge, “il Signore accolga in cielo quanti hanno perso la vita e consoli la popolazione così provata da anni di conflitto. E invochiamo ora la Regina della pace, la Madonna, a cui è dedicata questa bella Cattedrale”.

Il ‘salva te stesso’ contagia: dai capi ai soldati, alla gente, l’onda del male raggiunge quasi tutti. Ed è un’onda dilagante che si trasmette per indifferenza, perché quella gente parla di Gesù ma non si sintonizza neanche un momento con Gesù. È il contagio letale dell’indifferenza. E’ una brutta malattia l’indifferenza”. Così Papa Francesco nel corso dell’omelia pronunciata nella cattedrale di Asti. “Il male è contagioso, si contagia”, aggiunge Bergoglio, “l’onda del male si propaga sempre così: comincia dal prendere le distanze, dal guardare senza far nulla, dal non curarsi, poi si pensa solo a ciò che interessa e ci si abitua a girarsi dall’altra parte. È un rischio anche per la nostra fede, che appassisce se resta una teoria e non diventa pratica, se non c’è coinvolgimento, se non ci si spende in prima persona, se non ci si mette in gioco. Allora si diventa cristiani all’acqua di rose, che dicono di credere in Dio e di volere la pace, ma non pregano e non si prendono cura del prossimo e non gli interessa Dio nè la pace”.

La cittadinanza onoraria

Questa mattina, Papa Francesco ha incontrato le istituzioni locali di Asti e ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco Maurizio Rasero. Queste le motivazioni: “per il forte impegno per la pace nel mondo e i quotidiani messaggi di solidarietà e fraternità contro ogni forma di discriminazione” e “per il forte legame col territorio astigiano e piemontese testimoniato dalla continuità dei contatti con la famiglia e le istituzioni e simbolicamente rappresentato dal sacchettino di terra astigiana prelevata a Bricco Marmorito”.

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