Alle 18 messa di suffragio a Canazei in ricordo delle vittime

Da Canazei a Moena, da San Giovanni di Fassa a Mazzin fino a Soraga e Campitello: oggi la val di Fassa è in lutto per ricordare le vittime della tragedia di domenica, quando un seracco si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada uccidendo 10 alpinisti e ferendone altri 7. “Dalle 18 per 10 minuti tutte le attività della valle si fermeranno abbassando le saracinesche – dice il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard -. Tutta la valle si fermerà per un minuto comune di raccoglimento”. In parrocchia a Canazei, la messa di suffragio concelebrata dall’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e dal vescovo di Vicenza, Beniamino Pizzol.

Con l’identificazione dell’undicesima vittima, il bilancio della tragedia della Marmolada appare dunque definitivo. Alle 12.30 punto stampa con il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e i carabinieri del Ris di Parma, il cui lavoro di analisi è stato fondamentale per dare un’identità ai resti recuperati durante le operazioni di ricerca sul fronte della colata di ghiaccio staccatasi domenica 3 luglio.

In tarda mattinata è stata tenuta una conferenza stampa a Canazei. “Le salme saranno riconsegnate ai familiari solo a ricerche concluse. Oggi le ricerche hanno permesso il ritrovamento di ulteriori resti umani e tecnici riconducibili alle 11 vittime”, ha detto il colonnello Giampietro Lago, comandante dei carabinieri del Ris di Parma. E uslla Marmolada ora c’è lo stato di emergenza, come ha dichiarato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, con una specifica ordinanza.

“Il rischio di altri crolli è concreto – si legge nel documento – in quanto il fronte risultante del ghiacciaio risulta potenzialmente instabile e si è reso necessario installare, in località rifugio Marmolada a circa 2.700 metri, delle apparecchiature di monitoraggio in tempo reale”. L’ordinanza specifica che “l’evento di domenica 3 luglio è da considerarsi in termini calamità che rappresenta uno dei presupposti per l’individuazione dello stato di emergenza”.

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