I destinatari del provvedimento chiamavano la droga'panino' o 'caffè' per non essere scoperti

(LaPresse) Quindici misure cautelari eseguite nella notte da 100 carabinieri della Compagnia di Augusta, insieme alle Compagnie Carabinieri di Siracusa, Noto, Catania-Piazza Dante e Catania-Fontanarossa, allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sigonella, al Nucleo Cinofili di Nicolosi, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Sei le persone in carcere, 3 ai domiciliari, due con obbligo di dimora e due con il divieto di dimora. Le indagini hanno preso il via nel 2020. I destinatari del provvedimento, alcuni collegati tra loro da vincoli di parentela, effettuavano le consegne a domicilio per via del lockdown: nel riferirsi allo stupefacente utilizzavano nomi in codice per non essere scoperti, come “preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga), “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite). Il guadagno dello spaccio arrivava anche a 3.500 euro ogni due giorni. Nove tra i destinatari del provvedimento di oggi percepivano anche il reddito di cittadinanza.

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