Il Comitato dei garanti: "Molteplici fatti di indubbia e rilevante gravità supportati da una cospicua documentazione"

Licenziato per “molteplici fatti di indubbia e rilevante gravità supportati da una cospicua documentazione”. E’ la motivazione del Comitato dei garanti che l’azienda sanitaria provinciale di Trento ha fatto propria per risolvere il contratto professionale con Saverio Tateo, l’ormai ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara. La stessa unità operativa dove per tre mesi ha lavorato Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 32 anni sparita nel nulla il 4 marzo scorso subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima di far perdere le tracce. E’ stata proprio la sparizione della dottoressa a innescare la reazione a catena che ha portato al licenziamento. Provvedimento su cui l’azienda sanitaria, interpellata, “non rilascia alcuna dichiarazione”. Agli atti ci sono comunque le contestazioni: 17 “fatti che evidenziano criticità oggettive a partire dal 2018”.

Presunte vessazioni ai danni del personale in forza al reparto che la commissione d’inchiesta istituita dall’azienda sanitaria avrebbe messo nero su bianco dopo aver ascoltato le testimonianze di 110 tra medici, ginecologhe, ostetriche e infermieri che nel tempo hanno prestato servizio o sono ancora attivi nell’unità operativa di ginecologia.

Racconti che i sanitari hanno poi ripetuto anche agli ispettori inviati dal ministero della salute, sollecitato ad intervenire da interrogazioni parlamentari trasversali. Alla fine è arrivata la richiesta di licenziamento avanzata dall’azienda sanitaria al Comitato dei garanti, composto dagli avvocati Maurizio Roat e Federico Normanni e da Grazia Pocher del dipartimento salute della Provincia, che al termine dell’istruttoria documentale e l’audizione del dottor Tateo ha dato il via libera alla risoluzione del rapporto di lavoro.

“Non c’è nulla che giustifichi il licenziamento, faremo ricorso al giudice del lavoro”, sottolinea il professor Vincenzo Ferrante, legale di Tateo, che fin dal primo momento ha contestato ogni addebito depositando una corposa documentazione difensiva. Intanto il caso è anche sotto la lente della procura che, dopo una prima indagine dei carabinieri del Nas, ha iscritto nel registro degli indagati l’ex primario e la sua vice Liliana Mereu, attualmente trasferita ad altro incarico fuori Trentino, per presunti maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione ai danni di 14 medici tra cui proprio Sara Pedri.

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