Inumeri pubblicati da Gay help line in occasione della 31esima giornata internazionale contro l'omotransfobia

Dati all’allarmanti quelli sull’omofobia, che piazzano l’Italia al 35esimo posto in Europa. Secondo i numeri pubblicati da Gay help line in occasione della 31esima giornata internazionale contro l’omotransfobia, che si celebra oggi, nell’ultimo anno sono in forte aumento i ricatti e le minacce subiti dalle persone lgbt, passati dall’11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro saltano dal 3 al 15%.

Il 2021 è l’anno in cui, secondo Ilga Europe (associazione internazionale per i diritti lgbt presente all’Onu), l’Italia scende al 35esimo posto della classifica dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone lgbt+ (lesbiche, gay, bisex e trans). Al gayhelpline.it, contact center contro omofobia e transfobia, registrano più di 50 contatti al giorno (tra linea e chat) oltre 20.000 l’anno, da parte di persone colpite da discriminazione, odio e violenza in quanto lesbiche, gay bisex e trans.

Inoltre, nell’anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti lgbt+ che ha contattato la Gay help line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Ancora, circa il 60% degli utenti rientra nella fascia di età 13-27. L’incidenza del pregiudizio e della discriminazione ha un peso particolare sui ragazzi: questo perché i problemi iniziano già con il coming out in famiglia.

I dati evidenziano che nell’ultimo anno il 50% dei giovani lesbiche, gay o bisex ha avuto problemi in famiglia dopo essersi dichiarato ai genitori. La percentuale sale al 70% se a dichiararsi sono giovani trans.Il 36% dei minori lgbt+ ha visto il rifiuto da parte dei familiari o dei propri pari, la repressione agita attraverso l’isolamento, la reclusione in casa anche ai danni della frequenza scolastica, i tentativi di conversione attraverso pressioni fatte dai propri familiari oltre a subire violenza verbale e violenza fisica.

Il 17% dei ragazzi maggiorenni che ha contattato Gay Help Line, dopo essersi dichiarati ai genitori, ha subito la perdita del sostegno economico da parte della famiglia: la maggior parte di questi sono stati di conseguenza abbandonati e messi in strada. Alcuni di questi casi sono stati accolti da Refuge Lgbt, la nostra struttura che accoglie questi ragazzi e li supporta perché riescano a superare il trauma subito e a raggiungere la propria autonomia attraverso la formazione e la ricerca del lavoro.

Un dato che risulta costante nel tempo è la difficolta delle vittime a denunciare: il fenomeno dell’underreporting (mancata denuncia) incide in maniera preoccupante sul riconoscimento dell’entità delle discriminazioni e delle violenze.

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