Il commento sul Carbonara Day: "È uno schifo come la fanno oggi"

“I ristoratori in piazza? Non ce la fanno più, la ministra Lamorgese deve capire che c’è gente che non ce la fa più, anche io condanno la violenza e sono solidale con il poliziotto ferito, però queste persone stanno morendo, anzi stiamo morendo perché è un malessere generale”. Gianfranco Vissani commenta a LaPresse la manifestazione organizzata a Montecitorio da ristoratori e ambulanti, poi sfociata in scontri con la Polizia.

“I locali sono chiusi, c’è un deperimento dentro i locali che fa paura. Per rimettere a posto questi ristoranti cosa bisogna fare? Noi in 13 mesi abbiamo preso 10mila euro e basta. È tutto un casino”, spiega ancora lo chef che poi si rivolge anche alle istituzioni europee: “Qui non ci sono nemmeno i vaccini, è questo il problema. La Von Der Leyen ha detto di aver comprato vaccini ma non ha comprato nulla, l’Unione europea è un grosso fallimento”, tuona il patron di ‘Casa Vissani’ secondo cui “Christine Lagarde si deve mettere in testa che bisogna stampare i soldi, gli euro, per salvare l’Europa. Come hanno fatto Trump e Biden negli Stati Uniti che hanno stanziato 5mila miliardi”.

“È uno schifo come fanno la carbonara oggi”. Questo invece il commento di Vissani sul CarbonaraDay, giornata istituita per celebrare il piatto tipico della tradizione gastronomica italiana conosciuto e amato in tutto il mondo. “Oggi ci mettono il burro e la panna, la carbonara va fatta con rossi d’uovo, guanciale, pecorino e pepe nero”, spiega il noto cuoco che dice “sì alle rivisitazioni ma quelle giuste”. “Basta con la pasta all’uovo, la carbonara va fatta con la pasta secca altrimenti il piatto si appesantisce e assolutamente niente olio, il guanciale va cotto nel suo grasso”, riabadisce Vissani che poi conclude. “Il pecorino? Non romano perché altrimenti è troppo salata, va bene quello di Piacenza o uno stagionato. Per finire un buon pepe macinato al momento e abbiamo tutti gli ingredienti che danno l’eleganza e la raffinatezza di una buona carbonara”.

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