Milano, 31 ott. (LaPresse) – "Noi la 'ndrangheta non sappiamo neanche che cos'è nella nostra famiglia. Avete capito? Non è possibile, non è possibile. Ma andremo avanti perché non è possibile. Mi hanno rovinato la vita qua. Sul niente. Perché sono calabrese? Perché sono di Cutro? Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Ma non abbiamo fatto niente, perché noi con la 'ndrangheta non c'entriamo niente. Quattro figli ho: avete capito? Sarà fatta giustizia su di noi. Vergognosi. Senza una prova, senza niente". E' lo sfogo con i cronisti dell'ex calciatore Vincenzo Iaquinta, dopo la condanna a due anni in primo grado a Reggio Emilia, nell'ambito del processo Aemilia.
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