Ferito ad un piede un cittadino camerunense
Hanno sparato dalla finestra contro un migrante. È successo la mattina di Ferragosto ad Aprilia, 74mila abitanti in provincia di Latina. Ad aprire il fuoco sono stati tre giovani, un 19enne e due minorenni, denunciati dai carabinieri per lesioni aggravate. La vittima è un cittadino camerunense: raggiunto al piede da un proiettile mentre camminava per le vie del centro, si è rifugiato in un bar e ha dato l'allarme.
All'arrivo delle forze dell'ordine ha indicato il punto da cui poteva essere partito il colpo, ed è stato portato in ospedale. Se l'è cavata con 5 giorni di prognosi. I carabinieri hanno individuato l'appartamento dove si trovavano i tre amici, che hanno confessato minimizzando l'accaduto: volevano provare un fucile ad aria compressa, hanno raccontato agli inquirenti, sparando piombini dalla finestra. L'arma, in libero acquisto, è stata sequestrata. L'indagine è coordinata dal procuratore Andrea De Gasperis. Il caso di cronaca ha superato i confini del Lazio, non destando però particolare scalpore nel mondo della politica.
"Un altro segno orribile di cosa possono seminare e produrre il linguaggio e la cultura dell'odio, il clima di xenofobia propagandato a tutti i livelli – afferma la vicepresidente del Partito democratico Barbara Pollastrini in una nota -. Per invertire la tendenza c'è bisogno di unire più che mai il civismo e la politica, unendo le coscienze e non sottovalutando i fatti, come questo accaduto, di nuovo, ad Aprilia".
Intanto la notizia, pur non entrando a far parte della rassegna stampa dei fatti di cronaca rilanciati dal ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook, fa il giro dei social. "L'odio razzista colpisce ancora!", scrive la giornalista Rula Jebreal su Twitter, "l'Italia sta diventando un poligono di tiro diffuso, un centro di #goliardia permanente", aggiunge l'account 'Poltronaggio', "E se hai la pelle nera, amico guardati la schiena", dice lo scrittore Eugenio Cardi citando il cantante Pino Daniele.
La procura cercherà ora di far luce sull'accaduto, stabilendo se si tratti di un episodio di razzismo o di una bravata di cattivo gusto. Non è il primo caso del genere negli ultimi mesi: solo il 17 luglio scorso, in via Palmiro Togliatti a Roma, un italiano di 59 anni sparava ferendo alla schiena una bambina rom di 1 anno. Anche in quell'occasione l'uomo ammise di aver esploso un colpo, partito a suo dire "accidentalmente". Qualche giorno dopo, il 27 luglio, a Cassola in provincia di Vicenza un operaio di 33 anni originario di Capo Verde veniva alla schiena da un colpo di carabina mentre lavorava. A premere il grilletto, dal terrazzo di casa, un 40enne disoccupato.
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