Dal Papa al ministro Martina, in tanti celebrano la giornata dedicata alla salvaguardia della Terra
Sono passati 47 anni da quando, nel 1962, la Giornata della Terra (Earth Day) fu lanciata dal senatore statunitense Gaylord Nelson, appoggiato dalla sensibilità in tema ambientale del presidente John Fitzgerald Kennedy. Da allora quello del 22 aprile è diventato un appuntamento fisso in tutto il mondo – sono 192 i paesi che vi aderiscono, per un totale di un miliardo di persone partecipanti – celebrato ogni anno un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera. Una necessità, quella di portare in primo piano i temi legati alla salvaguardia del pianeta e alla sostenibilità, diventata in quasi mezzo secolo sempre più urgente. Quest'anno al centro dell'attenzione c'è la difesa dell'integrità della scienza, sotto attacco da parte di politica e ingerenze esterne. Da Washington, dove sfilano gli oppositori della politica 'negazionista' sul tema del riscaldamento globale di Donald Trump, a Roma dove si snoda la 'Marcia per la scienza'.
Ricercatori, docenti e studenti mobilitati a sostegno dell'indipendenza della ricerca: "Negli ultimi anni, si è vista una preoccupante aggressione ai principi della scienza e del metodo scientifico, attraverso il negazionismo del cambiamento climatico, lotta ai vaccini, e la magnificazione di questa come strumento di offesa e supremazia in campo militare", spiega Andrea Torti di LINK-Coordinamento Universitario, "noi siamo qui oggi anche per segnare la nostra completa contrarietà a questi risvolti che riteniamo preoccupanti e distorsivi del ruolo della scienza per come lo intendiamo". Il corteo si snoda dal Pantheon a Campo de' Fiori, per terminare di fronte alla statua di Giordano Bruno, simbolo della scienza da proteggere contro chi vorrebbe oscurarla. Quindi al Villaggio della Terra – promosso da Earth Day e movimento dei Focolari a Villa Borghese – testimonianze, riflessioni e musica: alla Terrazza del Pincio si esibiscono Noemi, Sergio Sylvestre, Soul System, Zero Assoluto, Ron e La Scelta in un concerto gratuito aperto a tutti.
Molte le voci autorevoli che oggi hanno ricordato l'importanza della difesa della Terra. Prima tra tutte quella di Papa Francesco, che ha scelto i suoi canali social per rivolgere una preghiera: "Signore, risana la nostra vita affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, e seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione". Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha ricordato invece che, per difendere le terre fertili, è necessario "arrivare presto all'approvazione della prima legge nazionale contro il consumo di suolo" in parlamento. "Passa da qui una prospettiva fondamentale del nostro futuro, anche della nostra agricoltura", ha spiegato il ministro su Facebook. "Dobbiamo proseguire il percorso intrapreso in linea con gli impegni che ci siamo assunti ad Expo con la Carta di Milano, come abbiamo fatto con le leggi per la tutela della biodiversità e contro gli sprechi alimentari". Sulla stessa linea anche Coldiretti, che ricorda come l'ultima generazione sia responsabile "della perdita in Italia di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell'abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari". Un territorio divenuto meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, su cui sempre più spesso si abbattono i cambiamenti climatici.
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