Il calcolo lo fa il servizio Meteomont dei carabinieri
E' stata una valanga da 120.000 tonnellate, come 4000 tir carichi, quella che ha investito, a 100 chilometri orari, l'hotel Rigopiano nel pomeriggio di mercoledì. Il calcolo lo fa il servizio Meteomont dei carabinieri, mettendo in evidenza una serie di dati, ancora provvisori, sulla dimensione e la forza d'impatto del muro di neve che ha distrutto l'albergo sotto le cui macerie si cercano ancora 24 persone.
Il fronte di distacco della massa nevosa aveva una larghezza di 500 metri e una lunghezza di 250 metri, con uno spessore di 2,5 metri. Con una simile altezza, il peso della neve è pari a 200 chili per metro cubo, che moltiplicati per i 200-300 mila metri cubi di neve scesi danno un'idea della massa che si è abbattutta sulla struttura.
La valanga è scivolata su un pendio con 35 gradi di inclinazione: quando si è staccata dal pendio pesava 40-60 mila tonnellate, e precipitando a una velocità che ha raggiunto i 100 chilometri l'ora con una pressione di 50-270 Newton, ovvero come 4.000 tir a pieno carico, nei suoi due chilometri di corsa è cresciuta fino a 120.000 tonnellate e all'arrivo, nella cosiddetta 'zona di accumulo', ha coperto un'area di 800 metri per 100 di larghezza con 300.000 metri cubi di neve: un manto di neve, famgo, alberi, spesso 4 metri, che esercita un peso di 400 chili per metro cubo.
A quattro giorni dal disastro proseguono senza sosta i lavori dei soccorritori che cercano ancora 24 pesone sotto le macerie della struttura. Il maltempo continua a imperversare: dopo la neve e la pioggia, una nebbia fitta copre le pendici del Gran Sasso rendendo impossibile il monitoraggio aereo che serve a dare l'allarme in caso di ulteriori slavine. Il rischio valanghe resta molto alto su tutto l'Appennino abruzzese: al livello 4 in una scala da 1 a 5.
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