Riguardano voci di spesa come pulizia, mensa, lavanderia, smaltimento rifiuti
Gli sprechi di spesa delle aziende sanitarie non direttamente collegati all'efficacia delle cure ammontano a un miliardo di euro all'anno. E' quanto emerge dal rapporto 'Curiamo la corruzione', realizzato da Transparency International Italia, Censis, ISPE-Sanità e Rissc, e presentato oggi al Tempio di Adriano a Roma nel corso della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Questi sprechi riguardano voci di spesa come pulizia, mensa, lavanderia, smaltimento rifiuti, cancelleria e guardaroba e, nello specifico, ammontano a circa 493 milioni complessivi per le Aziende sanitarie locali (Asl) e 485 milioni per le Aziende ospedaliere (Ao). "La sanità – si legge nel rapporto – fa gola per l'ingente valore della spesa pubblica, pari a 110 miliardi di euro l'anno. Le voci di spesa per beni e servizi che non incidono direttamente sull'assistenza sanitaria e non sono collegati all'efficacia dell'intervento, come quelle per la mensa, la lavanderia e la gestione dei rifiuti speciali, assorbono risorse consistenti". Dall'analisi dei conti economici di Asl e Aziende ospedaliere emerge che dal 2009 al 2013 gli sprechi in questi settori sono diminuiti in media del 4,4% l'anno, ma la loro incidenza rispetto alla spesa complessiva non si è ridotta.
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