Milano, 23 dic. (LaPresse) – “Sono innocente, non c’entro nulla con l’omicidio: le mie frasi intercettate sono state fraintese”. Queste le uniche dichiarazioni che Rocco Schirripa, il panettiere 62enne arrestato ieri mattina a Torino, con l’accusa di aver ucciso il procuratore del capoluogo piemontese Bruno Caccia il 26 giugno 1983. Schirripa si è poi avvalso della facoltà di non rispondere e si è detto disponibile a farsi interrogare nei prossimi giorni dal pm della Dda di Milano Marcello Tatangelo, titolare dell’inchiesta sull’assassinio del magistrato insieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

Il panettiere 62ennne, assistito dall’avvocato Basilio Foti, questa mattina è comparso davanti al gip di Milano Stefania Pepe nel carcere milanese di San Vittore, dove è detenuto. All’interrogatorio erano presenti anche i pm Tatangelo e Boccassini.

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