Roma, 15 dic. (LaPresse) – Arriva in Cassazione uno dei casi più discussi e controversi degli ultimi anni. Oggi i giudici della V sezione penale dovranno decidere se confermare o meno la sentenza di assoluzione di secondo grado per tutti gli imputati coinvolti sulla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano morto a una settimana dopo il suo arresto nell’ottobre del 2009. Dodici le persone finite sotto processo: sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria. Per questi ultimi il procuratore generale ha però chiesto l’assoluzione, per i medici, invece, di confermare la condanna.

LE RICHIESTE DEL PG.“Chiedo la conferma dell’assoluzione”dei tre poliziotti della penitenziaria perché “la verità va cercata altrove”. Lo ha detto Nello Rossi, pg della Cassazione, che ha chiesto anche l’assoluzione per i tre infermieri.Per i medici il pg ha chiesto di annullare l’assoluzione. Per Rossi “se si confermasse l’assoluzione per i medici sarebbe una pietra tombale sulla morte di Stefano Cucchi”.

IL PADRE DI STEFANO . “L’assoluzione totale è uno schiaffo alla giustizia”, ha detto il padre di Stefano, Giovanni Cucchi, arrivando in Cassazione, “noi non vogliamo un colpevole, vogliamo solo la verità”. “Vogliamo l’annullamento della sentenza che dimostri il nesso di causalità tra botte e morte”, ha rimarcato invece il legale della famiglia, Fabio Anselmo.

LA MORTE DI STEFANO. All’ospedale Pertini (nel padiglione dove si trovano i detenuti) furono ignorate le richieste del giovane geometra romano. La III Corte d’assise di Roma condannò in primo grado i medici per omicidio colposo assolvendo infermieri e agenti. In appello, giudizio ribaltato: tutti gli imputati assolti. Il processo in Cassazione si apre mentre sta entrando nel vivo la seconda inchiesta. La procura ha iscritto nel registro degli indagati 5 carabinieri: tre per lesioni aggravate e due per falsa testimonianza.

LA FAMIGLIA PARTE CIVILE. Come parti civili hanno fatto ricorso anche i familiari di Stefano Cucchi,il padre, la madre e la sorella Ilaria Cucchi che sarà presente all’udienza. La requisitoria è affidata a Nello Rossi. Questi gli imputati: il primario Aldo Fierro, i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite, Silvia Di Carlo (tutti condannati in primo grado per omicidio colposo) e Rosita Caponnetti (condannata per falso ideologico); nonché gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe (tutti assolti in primo grado) e gli agenti della Penitenziaria, Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici (anche loro assolti in primo grado).

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