Di Laura Carcano

Bra (Cuneo), 16 giu. (LaPresse) – “Cosa sarebbe il paesaggio senza le greggi di pecore e l’universo caseario senza i pecorini?”. A lanciare l’allarme pecore sarà Cheese, la manifestazione organizzata da Slow Food e dal Comune di Bra, dedicata ai formaggi, in programma dal 18 al 21 settembre a Bra (Cn). E’ uno dei temi di cui si parlerà alla Casa della Biodiversità di Cheese, domenica 20 settembre, al seminario ‘Pecore addio’. La questione ha anche catalizzato l’attenzione della Regione Piemonte. “Faremo – ha annunciato Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità presentando oggi Cheese 2015 – un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero”, intervenuto alla presentazione di oggi.

“Ormai gli alpeggi – denuncia Sardo – vanno a chi non fa piu latte e non produce più formaggi”. L’allarme – dicono a Slow Food – “nasce dalla consapevolezza che il mondo della pastorizia è in crisi, non solo in Italia”. “Cala – sottolinea Sardo – il numero degli animali, sempre meno pastori mungono. Le pecore erano 10 milioni dieci anni fa e oggi sono 7 milioni: e’ non e’ colpa dei lupi, che incidono su mille pecore l’anno. Anche gli agnelli cominciano a subire contraccolpi. La lana delle razze non specializzate è considerata un rifiuto e diminuisce il consumo di agnelli. Il mondo ovino vive un lento tragico declino”.

Ma a dare un contributo importante al mondo della pastorizia in crisi – spiegano a Slow Food – e al settore lattiero caseario “sono i migranti perché conoscono mestieri a elevata specializzazione come la cura degli animali, la gestione della stalla e la mungitura. Negli alpeggi, dove è difficile trovare manodopera per via delle condizioni disagevoli, la presenza dei migranti permette di mantenere in vita tradizioni che altrimenti scomparirebbero”. Ecco perché Cheese ne parlera’ lunedi 21 settembre con i protagonisti del settore, durante la conferenza intitolata ‘I migranti nella filiera del latte e del formaggio’.

Allarmi, ma anche qualche accento critico sull’evento dell’anno, che rappresenta l’Italia nel mondo ed è dedicato all’alimentazione, si è levato oggi alla presentazione di Cheese a Bra. Il riferimento e’ a Expo. “Siamo in un paese dove si spende una cifra spropositata per un evento internazionale, una kermesse con un concetto produttivistico – industriale, concentrata piu’sulle potenzialita del turismo, più kermesse turistica che contenuti”, ha detto il numero uno di Slow Food Carlo Petrini. “Dobbiamo risolvere la questione principe: ridare valore al cibo”, è l’invito di Petrini.

E poi il presidente di Slow Food ha parlato anche di Spagna, paese ospite della edizione di Cheese di quest’anno. “Siamo stanchi dei grandi cuochi spagnoli che non parlano dei grandi prodotti della Spagna, che non hanno orgoglio spagnolo, che non fanno la battaglia contro il teansgenico, che pongono l’enfasi solo sulla cultura della cucina”, ha detto Petrini, presentando a Bra la manifestazione sui formaggi che offrirà una vetrina sui formaggi iberici, spesso poco noti o sconosciuti agli stessi spagnoli.

Ma il tema centrale dell’evento Cheese 2015 è ‘Alle sorgenti del latte per nutrire il pianeta” con un focus sul ruolo della montagna e delle terre alte, ma anche sulle storie dei giovani che hanno scelto di vivere fra gli alpeggi. Sarà il filo rosso dell’ evento biennale dedicato al formaggio e ‘alle forme del latte’ che si svolgera’ a settembre a Bra nella patria di Slow Food.

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