Torino, 26 nov. (LaPresse) – Tulipani con la febbre, caffè arrugginito, mele marce, arance tristi, basilico impazzito. Tutto questo e molto altro ancora è ‘Spore’, il libro scritto da Maria Lodovica Gullino, docente e ricercatore nell’ambito della patologia vegetale e Direttore di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino, pubblicato pochi giorni fa da Daniela Piazza Editore.

Il volume, nato con un intento divulgativo e dal tono leggero ed ironico, racconta la storia affascinante di alcune malattie delle piante che hanno inciso profondamente sull’economia di Paesi vicini e lontani; malattie che non hanno solo causato perdite economiche ma, in molti casi, hanno avuto ripercussioni sociali rilevanti. Basti pensare alla “febbre dei tulipani” del 1637 in Olanda, definita da Mike Dash “la prima grande crisi speculativa del capitalismo moderno”, durante la quale un bulbo di tulipano arrivò a valere quanto un’abitazione o all’emigrazione negli Stati Uniti di un milione e mezzo di irlandesi alla metà del 1800 come conseguenza della peronospora della patata che, distruggendo le coltivazioni di un prodotto fondamentale per l’alimentazione del Paese, lo ridusse alla fame. Accanto alle malattie “storiche” l’autrice descrive inoltre malattie delle piante forse meno gravi, che hanno però costituito il suo vissuto di professionista nel settore della patologia vegetale.

A distanza di 170 anni dall’arrivo della peronospora della patata in Irlanda, nonostante gli enormi traguardi raggiunti dalla ricerca in questo settore, le malattie delle piante possono infatti ancora oggi causare danni economici enormi nei Paesi industrializzati, fame, carestie, povertà in quelli in via di sviluppo.

“Non sempre i ricercatori sentono il bisogno di divulgare i risultati delle loro ricerche – commenta Gullino – e sbagliano. I risultati del lavoro che conduciamo, infatti, si ripercuotono spesso positivamente sull’attività delle imprese e, in ultima analisi, sulla vita di tutti noi, migliorandone la qualità. In “Spore” ho voluto combinare il rigore scientifico con il piacere della lettura, raccontando la storia, l’attualità e il futuro della lotta alle malattie delle piante, combinandola con curiosità, aneddoti, persone che ho incontrato in questi anni di lavoro; anni in cui ho vissuto con la valigia sempre pronta, viaggiando con entusiasmo in tutto il mondo. “Spore” è il mio modo di dimostrare che ricerca, scuola e impresa non solo possono, ma devono stare insieme in un Paese modernamente competitivo come l’Italia che vorremmo”.

“Lodovica mi ha colpito innanzitutto per il suo dinamismo e l’entusiasmo contagioso – aggiunge l’editore, Daniela Piazza. Quando mi ha raccontato l’idea di “Spore” ho subito incoraggiato e appoggiato il progetto, offrendomi di pubblicare il suo lavoro. L’idea di rendere piacevole, divertente e curioso – oltre che adatto ad un pubblico trasversale ed eterogeneo – un tema apparentemente così tecnico come la patologia vegetale, ha rappresentato uno stimolo, una sfida nella quale ho voluto cimentarmi da subito”.

“Spore” è inoltre impreziosito dalle prefazioni di personaggi di spicco del mondo scientifico, politico e culturale con i quali l’autrice ha avuto occasione negli anni di lavorare e collaborare: dall’attrice Laura Curino al Procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello; dall’ex Ministro per l’Istruzione e Presidente dell’Iren Francesco Profumo al giornalista scientifico Piero Bianucci, dall’ex Presidente della Camera di Commercio di Torino, Alessandro Barberis all’enologo Donato Lanati; dall’Assessore all’Istruzione della Città di Torino, Maria Grazia Pellerino, al Presidente de La Cantina Ideale, Lamberto Vallarino Gancia.

E proprio Laura Curino, il prossimo 15 dicembre, alle 21, presso il Circolo dei Lettori di via Bogino 9 a Torino, interpreterà alcuni brani di “Spore” nel corso di una presentazione del libro alla quale sarà presente anche l’autrice.

I diritti d’autore derivanti dalla vendita di spore saranno interamente devoluti da Maria Lodovica Gullino a Cavoli Nostri Onlus, una cooperativa sociale agricola che coltiva circa due ettari e mezzo di terreno concesso in comodato dal Cottolengo presso la Piccola Casa di Feletto. La cooperativa si propone di creare opportunità di inserimento socio-lavorativo per persone in situazione di svantaggio: disabili psichici, intellettivi, sensoriali e fisici, vittime di violenza, discriminazioni e sfruttamento, richiedenti asilo e rifugiati e tutti gli altri soggetti svantaggiati ovvero qualsiasi persona “appartenente ad una categoria che abbia difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro”; ampliare e garantire sostenibilità economica alle attività agricole della Piccola Casa Cottolengo recuperando terreni agricoli a rischio di abbandono; sensibilizzare le persone all’accoglienza della diversità, facendone conoscere le potenzialità e promuovere un consumo alimentare consapevole e rispettoso della stagionalità dei prodotti.

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