Milano, 13 nov. (LaPresse) – Emilio Fede non sapeva che Ruby non aveva ancora compiuto 18 anni, per questo l’accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile è stata riqualificata in favoreggiamento della prostituzione e non in un tentativo di induzione come scritto in precedenza. È quanto emerge dal dispositivo della sentenza d’appello sul caso Ruby, nel quale il collegio presieduto dal giudice Arturo Soprano assolve Fede dall’accusa di induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni per non aver commesso il fatto, ma ne conferma la colpevolezza in ordine per favoreggiamento della prostituzione. I giudici hanno anche riqualificato nei suoi confronti l’imputazione di induzione e favoreggiamento della prostituzione di Ambra Battilana, Chiara Danese e Imam Fadil, trasformandola in tentata induzione alla prostituzione.

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