Napoli, 30 set. (LaPresse) – Oggi i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche effettueranno i rilievi sullo scooter Honda SH 300 sul quale era a bordo Davide Bifolco insieme ad altri due giovani la notte tra il 4 e il 5 settembre scorso, quando venne ucciso da un colpo esploso dalla pistola di un militare del nucleo Radiomobile al termine di un inseguimento al Rione Traiano di Napoli. Gli inquirenti sono alla ricerca di impronte, tracce biologiche e Dna delle persone che quella notte salirono sul ciclomotore.
L’analisi verrà compiuta alla presenza degli avvocati e dei periti incaricati dai difensori dell’indagato, il carabiniere che sparò, e della parte civile. Tra i nodi da sciogliere, la presenza o meno del latitante Arturo Equabile, poi catturato qualche giorno dopo a Casoria. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Equabile era a bordo dello scooter e l’inseguimento scattò dopo averlo riconosciuto. Ma Equabile nega, sostiene di essere stato altrove quella notte, mentre un amico di Davide, Vincenzo Ambrosio, ha dichiarato di essere lui il terzo ragazzo sullo scooter insieme a Bifolco e a Salvatore Triunfio. I risultati saranno inviati al Racis di Roma per le comparazioni.
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