Roma, 17 ott. (LaPresse) – Un medico dirigente dell’ospedale S. Andrea di Roma è finito ai domiciliari, a conclusione di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica capitolina. Il dirigente, che ricopre anche un ruolo direttivo di una scuola di specializzazione universitaria è ritenuto responsabile dei reati di concussione, falsificazione ideologica e materiale di atti pubblici e violenza privata. Secondo gli inquirenti nel 2012 alcuni medici specializzandi avevano partecipato, con successo, all’esame finale della scuola di specializzazione medica senza aver effettuato tutte le attività di praticantato in sala operatoria, ritenute obbligatorie per l’adeguata formazione professionale.

Il dirigente, con la collaborazione di tre colleghi dello stesso reparto, anche loro indagati, falsificando i registri operatori ed i libretti universitari con l’annotazione della partecipazione ad operazioni chirurgiche, avrebbe consentito agli specializzandi di ottenere la necessaria documentazione comprovante le attività pratico-formative.

Come contropartita, il medico, abusando del suo ruolo, avrebbe costretto i tirocinanti a svolgere turni di lavoro massacranti, anche di 24 ore consecutive, a sostenere indebitamente turni di reperibilità ed a presidiare il reparto di terapia intensiva, nell’arco notturno, anche in assenza di anestesisti e di medici strutturati. Tale comportamento coercitivo, avrebbe permesso al dirigente di gestire, nel tempo, reparti ospedalieri in completa autonomia operativa, accreditandosi indebitamente come coordinatore efficiente e virtuoso.

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