Bergamo, 12 mag. (LaPresse) – La guardia di finanza di Bergamo ha scoperto tre aziende, tutte facenti capo allo stesso imprenditore, che hanno utilizzato fatture false per circa 7,5 milioni di euro. Invece di ricorrere all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse da società ‘cartiere’, pratica che secondo le fiamme gialle è più diffusa, hanno utilizzato documenti fiscali con l’intestazione di 22 società realmente esistenti e operanti correttamente, risultate essere completamente estranee alla vicenda. Queste aziende, infatti, hanno dimostrato di non essere a conoscenza che fatture con la loro intestazione erano state create e utilizzate da parte di società e persone diverse da quelle con cui avevano avuto rapporti commerciali.
I responsabili della frode, che operavano nei settori dell’arredamento per uffici e altri servizi a supporto dell’attività d’impresa, oltre a versare meno imposte al fisco, hanno dato vita ad un vero e proprio ‘self service’ di fatture false autoprodotte in tutte le loro parti. I 7,5 milioni di euro di fatture false hanno generato un’evasione di imposta (Ires) per 2,5 milioni di euro con un’ Iva indebitamente detratta per 1,5 milioni. Il legale rappresentante delle tre società e il liquidatore di una di esse sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture relative a operazioni inesistenti e per la distruzione e occultamento di parte dei documenti obbligatori.
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