Napoli, 5 ago. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni del valore complessivo di 110 milioni di euro, riconducibili a Salvatore Belforte, 50enne di Marcianise, uno dei capi dell’omonima organizzazione criminale collegata al clan dei Casalesi. Il clan camorristico Belforte, alias Mazzacane, è considerato un gruppo di primo piano nella realtà criminale casertana, particolarmente attivo nei territori di Marcianise e dei comuni limitrofi. Salvatore Belforte, fratello del capo clan Domenico, è da sempre considerato il braccio armato dell’organizzazione, un killer violento ed impulsivo.

Le indagini hanno permesso di svelare che l’imprenditore Salvatore Tartaglione , soprannominato ‘ò sergente’, incensurato, figurando quale prestanome in investimenti di varia natura, era il principale referente per gli interessi economici del clan Belforte. Belforte reimpiegava i proventi di attività criminose in acquisti di beni immobili e di attività commerciali, attribuendoli fittiziamente, al fine di eludere la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniali, al prestanome e ai suoi familiari.

Sono stati confiscati a Belforte oltre 60 immobili, tra cui figurano interi stabili con decine di appartamenti, una villa di pregio con ampio parco e piscina sita in Caserta ed acquistata da Tartaglione ad una asta pubblica, 8 appezzamenti di terreno, 8 società e 18 rapporti finanziari, per un valore complessivo di 110 milioni di euro. Inoltre all’uomo attualmente detenuto, è stato imposta la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di un anno, in aggravamento agli altri 4 anni già imposti con un provvedimento precedente.

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