Prefetto: "Comprimere libertà manifestare".Nell'ultima settimana la provincia ha evidenziato 801 nuovi casi in una settimana, con un'incidenza di 350 casi per 100mila abitanti

L’andamento dell’epidemia in Friuli Venezia Giulia e in particolare a Trieste ha evidenziato in queste ultime 4 settimane un progressivo aumento dell’incidenza, ma nell’ultima settimana c’è stato un ulteriore aggravamento della situazione. È stato spiegato in conferenza stampa in Regione, alla presenza del presidente, Massimiliano Fedriga, e del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. In regione ci sono stati 1.534 nuovi casi nell’ultima settimana, con un’incidenza di 128 casi per 100mila abitanti. A parità di numero di tamponi, nell’ultima settimana c’è stato un raddoppio del tasso di positività. E i dati di oggi mostrano il superamento della prima soglia delle terapie intensive, “siamo intorno al 10%. Ancora lontana invece la soglia del 15% per i reparti ordinari”. “La situazione di Trieste – è stato spiegato – è di particolare preoccupazione: nell’ultima settimana la provincia ha evidenziato 801 nuovi casi in una settimana, con un’incidenza di 350 casi per 100mila abitanti. Sono il doppio dei casi rispetto alla settimana precedente, con un aumento esponenziale”. Un dato, è stato spiegato, che fa “ritornare indietro alla primavera del 2020”.

“Questei manifestazoni hanno portato varie persone da altre parti d’Italia e dall’estero a Trieste, e dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto ora rischiamo di tornare in zona gialla. Siccome il sindaco è responsabile della salute dei cittadini, in un momento così grave non esiste più la tolleranza ma solo il rispetto delle leggi. E chiederò che sia messo l’obbligo di mascherine anche all’aperto. Non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni a Trieste, e non le tollererò“. Lo ha detto il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, in conferenza stampa facendo il punto della difficile situazione dei contagi in città. 

Il prefetto sull’aumento dei contagi Covid: “E’ il momento comprimere libertà di manifestare”

“È del tutto evidente che l’aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L’attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni da mettere in campo. Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento. L’azione amministrativa deve avere dei canoni. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Non si tratta di scegliere tra manifestazioni statiche o dinamiche, occorre innanzitutto prevedere la possibilità di adottare provvedimenti che anticipino, almeno per quanto riguarda cortei e menifestazioni le misure da zona gialla, l’obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto abbiamo visto che molte di queste persone vengono da fuori e ci infettano. E non possiamo permettere che tante persone continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo ad esempio individuare delle sanzioni particolarmente dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono usate le mascherine. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò ora un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d’Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello: siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri”. Lo ha detto il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, in conferenza stampa facendo il punto sulla difficile situazione dell’aumento dei contagi in città e nella regione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata