Alcuni importanti centri come Celano, Pescina restano in zona rossa

(LaPresse) – A preoccupare ora è la Marsica dove si registrano diversi focolaio, ma nel resto della regione Abruzzo le misure restrittive, applicate nelle scorse settimane, hanno dato i loro frutti. “Il fatto di essere sostanzialmente rientrati sotto le soglie di allarme non può che confortarci sul seguire questa strada” dichiara a La Presse il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. I posti letto di area medica in Abruzzo è tornato, da diversi giorni, al di sotto della soglia di allarme. Il numero dei posti letto occupati nelle terapie intensive continua a scendere, per l’Abruzzo la percentuale è al 33% rispetto al valore fissato dal ministero della Salute al 30%, sempre più vicino dunque alla normale capacità di risposta della rete ospedaliera regionale rispetto all’insieme delle patologie. “Beh noi avevamo dei dati chiari – aggiunge il governatore d’Abruzzo – Insomma è evidente che c’è una curva del contagio che ha delle sue dinamiche. In questo momento quello che ci sta preoccupando è la provincia dell’Aquila e in particolare la Marsica dove invece questo trend non si è arrestato, anzi era rimasto in controtendenza rispetto a Chieti-Pescara – aggiunge Marsilio sulle località marsicane – Erano rimaste finora immuni dalla terza ondata. Temo sia arrivata anche almeno in questa parte del territorio. Non a caso alcuni importanti centri come Celano, Pescina restano in zona rossa e dovremmo valutare, nelle prossime ore, nei prossimi giorni, alla luce dell’andamento, se dover estendere queste misure restrittive. Nel resto della regione la situazione appunto migliora da settimane e settimane” conclude Marsilio.

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