In Germania già quasi 42mila vaccinati e picco di decessi: 852 morti

Nell’Unione europea procede il piano di vaccinazione contro il Covid-19 con il candidato sviluppato da Pfizer e BioNTech mentre quello di AstraZeneca e Università di Oxoford subirà una battuta d’arresto. Se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’acquisto di altre 100 milioni di dosi di vaccino BioNTech/Pfizer, arrivando così a 300 milioni in totale, in un’intervista rilasciata al quotidiano belga Het Nieuwsblad, il vicedirettore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), Noël Wathion, ha definito “improbabile” che il farmaco sviluppato dall’azienda britannica AstraZeneca riceva l’approvazione dall’authority europea a gennaio, nonostante il Regno Unito preveda di dare il suo via libera il 4 gennaio. Questo perché, ha spiegato Wathion, l’Ema, non dispone di informazioni sufficienti sul vaccino. “Al momento, AstraZeneca ha fornito solo dati sui propri studi clinici”, e questi “non sono sufficienti” per concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, “abbiamo bisogno di dati aggiuntivi sulla qualità del loro vaccino”, ha aggiunto il vicedirettore. Inoltre l’azienda deve ancora presentare una domanda formale, che è un’altra condizione necessaria per dare il via libera al suo candidato.

Intanto in Germania, mentre infuria la polemica per le dosi extra acquistate dalla BioNTech, sono state finora quasi 42mila le persone immunizzate, secondo i dati diramati dal Robert Koch-Institut. Il Paese nelle ultime 24 ore ha registrato un’impennata di decessi con 852 vittime confermate e quasi 13mila contagi. Uno studio approfondito condotto sugli infetti alla luce della nuova variante del Covid-19 riscontrata per la prima volta nel Regno Unito, ha portato alla scoperta che questa, considerata più contagiosa dagli esperti, era già presente in Germania da novembre. La variante è stata rilevata in campioni di due pazienti che sono stati infettati nel nord della Repubblica federale. Si tratta di un uomo anziano con patologie pregresse, che in seguito è morto, e di sua moglie. Il ministero della Salute nello stato della Bassa Sassonia ha spiegato che la figlia dell’uomo a metà novembre era stata in Inghilterra, dove probabilmente si era infettata.

L’andamento dei contagi preoccupa il Regno Unito che, secondo il capo del Servizio sanitario britannico, Sir Simon Stevens è “tornato nell’occhio del ciclone“. Il numero di pazienti in cura negli ospedali inglesi ha superato il picco ad aprile. I dati riportati dall’Nhs hanno rivelato che sono attualmente 20.426 i pazienti in cura negli ospedali rispetto ai 18.974 del 12 aprile.

A Wuhan, primo epicentro della pandemia, secondo uno studio del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), sarebbero stati quasi mezzo milione i residenti infettati dal Covid-19, un numero 10 volte superiore rispetto ai dati ufficiali che parlano di 50mila contagi. I ricercatori hanno trovato un tasso di prevalenza di anticorpi del 4,43% tra gli abitanti della metropoli che conta 11 milioni di persone.

Intanto in Bielorussia e in Argentina è iniziato il piano di vaccinazione di massa con lo Sputnik V, il prototipo sviluppato dalla Russia, nonostante questo sia ancora in fase di sperimentazione. Progressi sul vaccino sono stati registrati poi in Iran dove ha preso il via la sperimentazione clinica di fase 1 del candidato sviluppato da Shifa Pharmed, parte di un conglomerato farmaceutico di proprietà statale. Il Paese, il più colpito dalla pandemia in Medioriente, ha più volte denunciato la difficoltà di accedere a cure, test e vaccini a causa delle sanzioni Usa che, pur prevedono esenzioni specifiche per la medicina e gli aiuti umanitari, causano sfiducia in banche e istituzioni finanziarie internazionali a trattare con l’Iran per paura di essere multate o bloccate dal mercato statunitense. 

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