Nessuna dichiarazione da parte del vicepresidente Javier Zanetti. Perquisizioni al rapper Emis Killa e al cognato di Maldini
Il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha parlato del terremoto giudiziario che ha portato agli arresti dei capi ultras di Inter e Milan. “Se siamo tranquilli? Sicuramente sì”, ha detto il dirigente nerazzurro al suo arrivo in un ristorante del centro di Milano per l’incontro con la dirigenza dello Stella Rossa in vista del match di Champions League di questa sera. Poco prima dell’arrivo di Marotta era arrivato anche il vicepresidente Javier Zanetti senza rilasciare dichiarazioni.
Marotta: “Inter società integerrima, nulla da temere”
“Vorrei tranquillizzare i nostri tifosi che noi siamo parte lesa, come hanno detto anche i magistrati, e non abbiamo nulla da temere. Siamo a totale disposizione, lo eravamo prima e lo siamo maggiormente oggi”. Così il presidente dell’Inter Beppe Marotta intervenuto ai microfoni di Sky Sport a pochi minuti dalla partita di Champions League contro la Stella Rossa. “L’Inter ha una struttura di sicurezza affidata ad un ex funzionario di ordine pubblico, che applica dei regolamenti molto stringenti. Ci sono però fenomeni spesso fuori dal perimetri istituzionali e aziendali. Siamo tutti uomini di esperienza e chi ne ha meno deve trovare in noi dei punti di riferimento”, ha aggiunto. “L’Inter è una società integerrima, che agisce in modo molto trasparente e questi sono i presupposti per non temere nulla e concentrarci da stasera su questa partita, confidando che magistratura e forze dell’ordine possano arrivare alla fine ad eliminare questo fenomeno di criminalità dallo stadio”, ha concluso Marotta.
Dell’inchiesta ha parlato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, dichiarando che “è una situazione che va raddrizzata rapidamente perché era nell’aria che c’era qualcosa che non andava”. Nelle ultime ore sono arrivate anche le parole del capo della Nord, Andrea Beretta: “Con la società c’era un rapporto trasparente, erano a conoscenza delle problematiche, si interfacciavano, anche sulla questione biglietti”. Questa in sostanza, la sintesi che il capo ultras dell’Inter arrestato ieri nell’inchiesta della Procura di Milano che ha azzerato i direttivi delle Curve milanesi (è accusato anche dell’omicidio del ‘ndranghetista Antonio Bellocco avvenuto il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio nel primo filone d’indagine).
Beretta comparirà domani mattina alle 10 per il primo interrogatorio di garanzia in carcere a San Vittore davanti al gip di Milano, Domenico Santoro. All’avvocato Mirko Perlino avrebbe parlato di rapporti trasparenti con “gli addetti alla sicurezza” di San Siro e gli SLO, le figure preposte dai club ai rapporti con i tifosi, previsti dalla Uefa. Rispetto all’accusa più pesante di aver agevolato la cosca ndranghetista dei Bellocco, ha negato rapporti diretti con esponenti di famiglie calabresi. “Si interfacciava soltanto con Marco Ferdico”, dichiara il legale con riferimento all’altro capo ultras arrestato e che si sarebbe adoperato per far arrivare a Milano Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrina di Rosarno in Calabria, trovandogli una sistemazione e facendolo entrare negli affari della Curva.
Ciccarelli: “Stasera niente striscione Curva Nord Milano”
“Mi state scrivendo in tanti, stasera lo striscione non vi sarà, ma il tifo sì. Dunque dobbiamo cantare, cantare e cantare, non molliamo niente, ok? Avanti”. A dichiararlo in un video sui suoi canali social Nino Ciccarelli, storico leader della Curva Nord e fondatore del gruppo Vikings.
Perquisito anche Emis Killa, ‘puntano a concerti in Calabria’
Il rapper milanese Emis Killa è stato perquisito ieri nell’inchiesta della Procura di Milano con 19 arrestati sugli ultras delle Curve di San Siro per i rapporti intrattenuti con alcuni vertici del tifo organizzato di Milan e Inter a cominciare da quelli con Luca Lucci, storico capo della Sud rossonera. Il 34enne artista di Vimercate (Emiliano Rudolf Giambelli il vero nome) non sarebbe tra i circa 40 iscritti sul registro degli indagati. Si sarebbe trattato infatti di una perquisizione presso terzi. Di certo nelle carte dei pm Paolo Storari e Sara Ombra compaiono a più riprese quelle che il gip ha definito “relazioni di carattere lavorativo” fra il mondo ultras e i “settore musicale” e della scena rap che ha consentito a Lucci di “tessere” rapporti “con noti artisti italiani” come appunto “Fedez, Emis Killa”, ma anche “Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno“. Un modo per “aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale e in particolare in Calabria” sia a livello “internazionale”.
Minacce a security Inter su calciomercato, ‘clima intimidazione’
“Ascolta… ma che cazzo sta succedendo che noi non sappiamo come e quando arrivano i giocatori e non andiamo a prendere i calciatori. Adesso cambiamo tattica, le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede”. Così il capo ultras dell’Inter, Vittorio Boiocchi, si rivolgeva al Responsabile sicurezza dei nerazzurri, Claudio Sala, in un’intercettazione agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano sulle Curve di San Siro del 17 gennaio 2020. L’ex leader della Nord, ucciso sotto casa propria a Figino nel 2022, si lamenta “con veemenza”, scrivono i pm, del fatto che la Curva non venga avvisata dal club dei nuovi giocatori in arrivo e acquistati nelle operazione di calciomercato, in modo da poterli accogliere con il “consueto calore”. Usa toni “apertamente minacciosi” con un tono che i pm definiscono come “eloquente del clima di intimidazione” nei confronti responsabile della sicurezza dell’Inter, “lasciato solo a fronteggiare una situazione di pesante pressione”.
Perquisizioni a casa cognato Maldini e socio con Vieri
Polizia di Stato e guardia di finanza hanno perquisito anche il socio in affari di Paolo Maldini e Christian Vieri, Mauro Russo, e il cognato dello storico capitano e bandiera del Milan, Aldo Russo. Lo si apprende da fonti investigative. I Russo sono stati perquisiti presso le loro abitazioni milanesi, rispettivamente in zona Dateo e Bande Nere, dalla squadra mobile e dal Nucleo di polizia economico finanziaria della gdf. In particolare Mauro Russo, ancora oggi amministratore unico della società Go Old 50 srl (800mila euro di ricavi nel 2023) partecipata da lui stesso con Vieri e Maldini e altri soci, è stato perquisito nell’ambito del filone d’inchiesta sulla gestione dei parcheggi di San Siro che ha coinvolto per corruzione fra privati l’imprenditore Gherardo Zaccagni (ai domiciliari) e il consigliere regionale della Lombardia eletto nel 2023 con Letizia Moratti, Manfredi Palmeri. Anche Aldo Russo sarebbe stato indicato in due informative della squadra mobile come l’uomo che avrebbe messo a disposizione di Zaccagni i propri contatti con esponenti dell’AC Milan per l’assegnazione delle gestione parcheggi alle società dell’imprenditore.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata