Dal patron partenopeo anche una stoccata a Giuntoli. "Lui juventino? A saperlo me ne sarei liberato prima"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, allontana le voci di cessione del centravanti Victor Osimhen. In occasione della presentazione delle nuove maglie del club partenopeo, il patron ha risposto così a una domanda: “Se Osimhen indosserà questa maglietta? Assolutamente sì! Se poi dovesse arrivare una offerta più che indecente allora ce ne faremo una ragione“. “Saremo in grado, come abbiamo scovato Kvara, Osimhen e altri, di trovarne altri ancora. Non vi preoccupate”, ha aggiunto. 

“Giuntoli juventino? A saperlo me ne sarei liberato prima”

Dal presidente del Napoli anche una stoccata al direttore sportivo Cristiano Giuntoli, passato alla Juventus. “Le dichiarazioni di juventinità da parte di Cristiano Giuntoli? Non me lo aspettavo proprio, mi ha preso di sorpresa. L’avessi saputo prima forse me ne sarei liberato prima“, ha detto. 

“Fiducia in Garcia, no a promesse da marinaio”

“Garcia è un allenatore per il quale abbiamo grandissima fiducia. Lui è al centro del nostro villaggio e lo supporterò con tutte le mie forze economiche e umane. Ogni volta che gli parlo, dico a me stesso: Aurelio hai scelto la persona giusta”, ha detto invece De Laurentiis con riferimento all’allenatore francese. “Noi sappiamo che si tratta di una ricostruzione perchè bisognerà tenere sempre alte le motivazioni che ci permettano di raggiungere livelli sempre alti. Sarà anche mio compito tenere accesa quella fiammella in modo che nessun calciatore si senta arrivato o appagato dopo la vittoria dello scudetto – ha aggiunto – Non facciamo promesse da marinaio, sarebbe stupido, perchè dovremo lavorare tanto per essere sempre competitivi. In tal senso faccio un appello ai tifosi. Io sarò con loro sempre e ovunque. Proveremo sempre a crescere e a vincere, ma se ci starete vicini anche nei momenti più difficili, noi riusciremo negli anni a mantenere alta l’immagine di Napoli e del Napoli”. Tornando sullo scudetto vinto, “il tricolore è un segno di libertà, per dire a tutti che ci siamo anche noi. Questo scudetto ha acceso i riflettori su una realtà che da anni è al top del calcio internazionale – ha concluso – E se pensiamo che questa società dopo il fallimento non esisteva più, possiamo capire che percorso abbiamo compiuto”.

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