Scontro sull'indicatore che la Figc avrebbe voluto introdurre fin da ora come criterio per iscriversi al massimo campionato

La Serie A la spunta anche davanti al Tar del Lazio sull’indice di liquidità, l’indicatore che la Figc avrebbe voluto introdurre fin da ora come criterio per iscriversi al massimo campionato. La sezione Prima Ter del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Francesco Arzillo, ha infatti respinto il ricorso della Federcalcio contro la decisione del Collegio di Garanzia che ha dato ragione alla Lega Serie A, annullando la delibera del consiglio federale del 26 aprile “nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell’indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio in corso”.

Passa, quindi, la linea del presidente della ‘Confindustria del pallone’, Lorenzo Casini, che da subito si è schierato al fianco dei club e contro la tempistica per l’introduzione della norma prevista dalla Figc. Nel respingere il ricorso in via cautelare della Federazione, il Tar sottolinea “che non risulta dimostrato alcun pregiudizio grave e irreparabile in ordine ai futuri adempimenti amministrativi e all’avvio del campionato di Serie A, in dipendenza degli effetti del dispositivo della decisione del Collegio di Garanzia, nelle more della pubblicazione della motivazione”. Questo, si legge ancora nell’ordinanza, “fermo restando che la presente controversia è circoscritta al Manuale delle Licenze della Serie A, e avuto riguardo ai poteri di cui la Federazione è titolare e alla concreta situazione dei club di Serie A”. Il Tar ha dato ragione alla Figc soltanto sulla legittimità del ricorso, pur rimanendo preclusa “una valutazione analitica del fumus boni juris, anche con riferimento ai vizi procedurali prospettati dalla ricorrente (ivi compreso il profilo dell’incompetenza delle Sezioni Unite del Collegio), in assenza della pubblicazione della motivazione della decisione, atteso che nel nostro ordinamento la motivazione è coessenziale al giudizio”.

Il pronunciamento del Tar non fa però venir meno la validità dell’indice di liquidità come criterio per l’ammissione ai campionati di Serie B e Serie C, come precisato nella stessa ordinanza. La Figc “prende atto che il Tar del Lazio ha ritenuto insussistente il pregiudizio grave e irreparabile come richiesto dall’impugnazione della decisione del Collegio di Garanzia del Coni, in quanto tutte le società della Lega di A risulterebbero in regola con l’indice di liquidità. Le finalità sottese all’introduzione di tale indice sono, quindi, di fatto raggiunte”. “La questione giuridica sulle liceità dell’introduzione del suddetto indice rimane oggetto di futura decisione di merito dello stesso Tribunale Amministrativo -si legge in una nota della Federazione-. Come affermato nell’ordinanza, infine, la decisione non riguarda i Manuali per le Licenze Nazionali per l’iscrizione ai campionati di B e C”. 

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