Bergamaschi due volte in vantaggio a Berna. Nel finale però rischiano addirittura la beffa

Pazza Atalanta, dal Paradiso all’Inferno per poi finire in Purgatorio. Coinvolta in un finale mozzafiato la squadra di Gasperini fallisce la grande occasione, pareggia in trasferta contro lo Young Boys per 3-3 al termine di un match ricco di colpi di scena non sfruttando la vittoria del Manchester United sul Villarreal che le avrebbe consentito in caso di successo sugli elvetici di scavalcare gli spagnoli in classifica al secondo posto. Gli orobici hanno dovuto fare i conti con una squadra piena di orgolgio, grinta e coraggio, mai doma. Due volte in vantaggio prima con Zapata al 10′ e poi al 51′ con Palomino dopo il pareggio di Siebatcheu al 39′, gli orobici vengono prima raggiunti e poi superati negli ultimi dieci minuti da Sierro e Hefti trovando però nel finale la rete con Muriel appena entrato a tre minuti dal termine che consente a Gasperini di mantenere intatte le chance di qualificazione. Sarà decisivo l’ultimo turno in casa proprio contro il Villarreal contro cui sarà obbligatorio vincere.

Gasperini toglie Djimsiti e inserisce Demiral al centro della difesa. Fuori anche Ilicic per inserire Malinovskyi nei due trequartisti Zapata e Pasalic. A centrocampo spazio per la coppia Freuler-De Roon con Zappacosta e Maehle sulle fasce. Nei primi minuti la squadra bergamasca non forza il ritmo, sembra voler prendere confidenza con il campo e l’avversario e aspettare a colpire. Ma basta un primo affondo per fare centro con una splendida girata in area di Zapata. Il colombiano sfrutta al meglio l’inserimento di Freuler, stop di sinistro della punta che al volo di destro in torsione batte Faivre rimasto immobile al centro della porta. Per la Dea il match sembra mettersi subito in discesa dopo 10′ e sfrutta il momento per provare subito ad allungare con una serie di incursioni velenose, prima con n Malinovskyi e Palomino e poi con Pasalic. Gli svizzeri però, obbligati a vincere, non mollano e ci provano con Ngamaleu che cade in area per un presunto contatto con Zappacosta non fischiato dall’arbitro che al 33′ nega invece alla Dea un penalty per un evidente atterramento in area di Pasalic. Non c’è il richiamo del Var che avrebbe dato la chance alla squadra di Gasperini di raddoppiare. Sfumato il possibile doppio vantaggio l’Atalanta finisce per farsi raggiungere lasciandosi sorprendere su calcio da un colpo di testa di Siebatcheu. Stavolta l’arbitro si affida alla tecnologia per convalidare la rete nonostante un giocatore dello Young Boys al momento del colpo di testa fosse in posizione di fuorigioco, giudicato passivo dal direttore di gara. La storia del match cambia così di colpo. Gli svizzeri accelerano ancora di più alzando il ritmo mentre la Dea è in affanno e perde Zappacosta, uscito per una distorsione alla caviglia. Serve il duplice fischio per riordinare le idee.

Avvio di carattere dell’Atalanta nella ripresa tornata in campo trasformata e convinta della propria forza per dimostrare di non farsi influenzare dagli episodi. E in appena cinque minuti al 50′ torna in vantaggio con un destro al volo a giro di Palomino su assist di Pasalic. Per l’argentino è il primo gol in Champions. La Dea vuole insistere per dare una ulteriore spallata all’avversario per evitare altri brividi e nuovi rischi. Ma non riesce ad incidere facendosi schiacciare dalla pressione degli svizzeri che puntano sulla fisicità. Serve la prontezza di Musso che disinnesca al 64′ una conclusione improvvisa di Elia e si ripete due minuti dopo su un sinistro in verticale di Rieder. Gasperini mette allora forze fresche inserendo Djmsiti per l’ammonito Demiral, Koopmeiners per Pasalic e Pessina per Freuler. Il campo sintetico, bagnato per tutto il prepartita, non aiuta gli orobici che mostrano un po’ di stanchezza. E all’80’ lo Young Boys racciuffa per la seconda volta il pareggio con il subentrato Sierro e sfruttando uno sbandamento dell’Atalanta compie il sorpasso con Hefti con un magistrale destro dalla distanza. La Dea è a terra ma trova le energie per uscire da Berna con un pareggio grazie ad una punizione di Muriel, appena entrato al posto di Maehle. E’ la rete che consente alla Dea di restare in corsa, grazie anche a Musso che nel finale con un grande intervento su Lauper, evita il clamoroso poker degli svizzeri.

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