L'accordo annunciato in conferenza a Bruxelles dai presidenti Andrea Agnelli e Aleksander Ceferin

Una finzione, un sogno, destinato a rimanere tale. L'accordo fino al 2024 tra Eca, l'associazione che rappresenta le società europee, e l'Uefa – annunciato dai presidenti Andrea Agnelli e Aleksander Ceferin in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles – mette fine alla suggestione Superlega, emersa con forza dopo le indiscrezioni svelate da Football Leaks che citava la bozza di un documento sottoscritto dai top club. Il progetto di una competizione chiusa che escludesse l'organo di governo del calcio europeo è svanito così come una bolla di sapone. Prima nelle parole dei due diretti interessati alla Bbc ("è fuori discussione", ha assicurato Ceferin, mentre Agnelli in qualità di numero uno della Juve ha garantito che "non ne siamo implicati"), poi nei fatti, con la firma della lettera d'intenti per prolungare il rapporto insieme.

"Per l'Uefa è cruciale che il calcio europeo sia unito, perché il calcio europeo è il calcio mondiale. Noi possiamo mostrare la strada da percorrere con il nostro esempio", ha evidenziato l'avvocato sloveno ricordando la situazione che sta vivendo il basket, 'spaccato' la guerra in atto tra la Fiba ed l'Eurolega. Dal canto suo invece Agnelli non si accontenta e guarda addirittura avanti. "Questa è una grande opportunità per l'Uefa e per l'Eca di dimostrare la volontà di continuare insieme non solo fino al 2024 ma anche oltre". Ovvero l'anno in cui dovrebbe entrare in vigore la terza competizione per club del Vecchio Continente, a 32 squadre, il primo passo di una rivoluzione più ampia. "In tutto il 2018 abbiamo lavorato insieme per svilupparla – ha raccontato il presidente della Juventus – Adesso attendiamo l'approvazione della commissione esecutiva di dicembre. Certo noi guardiamo oltre, la nostra intenzione è quella di cambiare insieme il calendario internazionale delle partite". La visione di Agnelli prevede "l'armonizzazione dei calendari, bilanciare le competizioni interne con quelle internazionali e avere periodi di riposo obbligatori – ha concluso – Una volta fatto questo potremo decidere il format delle competizioni e il miglior modo per sviluppare il calcio europeo". Fianco a fianco con la Uefa.

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