Grande show allo Stadium con vittoria per 5-0, ma dopo il titolo si pensa al futuro

 E' qui la festa, allo Juventus Stadium, addobbato per l'occasione con un enorme #Hi5story al centro del campo, colmo all'inverosimile, chiassoso in modo buono e giusto. E' qui che per la quinta volta consecutiva la società bianconera festeggia lo scudetto: niente pullman scoperto, nessun bagno di folla per le strade della città perché tra una settimana c'è la finale di Coppa Italia e qualsiasi distrazione rischia di diventare fatale. Insomma, una celebrazione intima, non intimista, voluta espressamente così dal presidente Andrea Agnelli, che ha difeso la sua scelta con la scaramanzia. Non si sa mai, già. Del resto, il clima è comunque ribollente di passione, aspettando che l'arbitro Claudio Gavillucci fischi la fine della partita-allenamento contro la Sampdoria e possano cominciare le celebrazioni.

Il rito della premiazione è lo stesso, consolidato nei secoli dei secoli, eppure l'attesa monta sempre come la panna. La passerella dei giocatori bianconeri, chiamati per nome e per cognome uno a uno, la consegna delle medaglie, i coriandoli sparati al cielo dai 'cannoni' della Lega, la coppa alzata da Gigi Buffon, simbolo ed eroe della Grande Rimonta, il giro di campo con mogli, compagni e figli sul prato nella gioiosa bagarre dello scudetto. Che, questa volta, ha una connotazione storica, quasi mistica. E che lo stesso Agnelli, con il supporto di John Elkann, ha già bypassato annunciando la caccia al sesto titolo consecutivo, in maniera da sgretolare qualsiasi mito, vicino e lontano.

Mentre i bianconeri omaggiano il popolo con coppa scudetto e maglia nuova al grido di "I campioni siamo noi", si rincorrono le voci di mercato. Chi parte (Morata, Caceres, uno tra Asamoah e Pereyra) e soprattutto chi arrivera' accende l'immaginario collettivo. Intanto la societa' si e' cautelata rinnovando il contratto ai garanti dello spogliatoio, da Buffon a Barzagli, da Bonucci, a Lichtsteiner, in attesa che Pogba ed Evra facciano sapere cosa desiderano per quest'estate. Nella lista dei desideri di Allegri, ci sono un difensore, un centrocampista e un attaccante di spessore, piu' eventualmente altre operazioni di contorno. I nomi si rincorrono: da Benatia ad Andre Gomes, da Andre Jesus a Mikhtaryan, da Ozil a Cavani, soprattutto al romanista Pjanic, il candidato che nelle ultime ore sembrerebbe essere un passo avanti a tutti. Il dilemma, in fondo, e' quello dell'estate scorsa: trequartista si o trequartista no?

Ma in questo pomeriggio bagnato da un acquazzone tropicale e poi illuminato dai raggi di sole contano i coriandoli, la coppa dello scudetto, la festa. "Poche squadre sono entrate nella storia/solo una e' leggenda" racconta un mega striscione appeso in curva Sud. Il presidente della Lega, Maurizio Beretta, fischiatissimo, puo' dare il via alle danze. Da chi si comincia? Da Marchisio, assente causa influenza, e da Chiellini poi tutti gli altri, fino al capitano, Buffon. Lui e la coppa dello scudetto.
 

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