Da più di mezzo secolo i suoi fiori sono diventati il simbolo della Festa della Donna

La si riconosce per le sue foglie leggere e bipennate di colore verde opaco quasi argenteo ma, soprattutto, per la fioritura a grappolo di un colore giallo intenso come il sole dal profumo inconfondibile. Da più di mezzo secolo i suoi fiori sono diventati il simbolo della Festa della Donna grazie a tre forti donne iscritte all’Udi (Unione donne italiane), che nel 1946 proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna. Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei, due torinesi e una genovese, misero ai voti la proposta che fu votata all’unanimità dall’Udi, e che ebbe la meglio sui fiori di anemone e garofano, entrambi in lizza insieme alla mimosa. Vinse il fiore che meglio rappresentava la figura della donna, come venne poi specificato: il fiore che riesce a crescere, nonostante la sua apparente fragilità, anche su terreni difficili.

Mimosa alberoLa mimosa (Acacia dealbata) è una pianta appartenente alla famiglia delle Mimosaceae, e trova le sue origini dalla lontana Tasmania, in Australia. Fu introdotta in Europa a partire dagli inizi del 1800 e si diffuse molto velocemente grazie, anche e soprattutto, alla grande adattabilità e alla crescita vigorosa. Ma un aspetto, in particolare, ha attratto la mia curiosità: il nome. Perché la si chiama comunemente mimosa nonostante sia un’Acacia? Da dove proviene questo termine e perché lo si è associato a questa pianta? Forse ho trovato una risposta e mi è piaciuta tantissimo. Infatti, nonostante non vi siano certezze, parrebbe che il nome italiano di mimosa, con buona probabilità, derivi dalla radice spagnola “mimar”, ovverosia, accarezzare, coccolare. Questo rende la mimosa, semmai ci fossero ancora dei dubbi, il vestito perfetto per l’universo donna. Inoltre, la mimosa fa parte delle specie definite “pioniere” per la caratteristica di riuscire a insediarsi per prima su dei terreni di recente formazione, come quelli derivati da frane o colate laviche, dune costiere o terreni in cui le piante siano state bruciate da incendi, e crescere trasformando il terreno rendendolo fertile per le altre specie. Insomma, una meraviglia.

Possiamo regalarci e regalare una mimosa al nostro giardino, oppure coltivarla in un vaso sul terrazzo, tenendo conto, però, di assicurarle il giusto spazio perché tenderà a crescere parecchio e in fretta. Da anni, la mimosa è a pieno titolo un elemento caratterizzante della Riviera Ligure, delle sponde dei grandi laghi e di tutte le coste del nostro paese. Sulla riviera ligure di Ponente, in special modo, ma anche in altre zone della Toscana e del Sud Italia, la mimosa viene coltivata a scopo florovivaistico, sia per abbellire i giardini, sia per reciderne i fiori, richiestissimi con l’avvicinarsi dell’8 di marzo, giorno della Festa della Donna. Negli ultimi anni, per via del cambiamento climatico, è possibile coltivarla anche nelle zone riparate e molto assolate del Nord Italia, e per questo possedere una mimosa in giardino non è più solo un sogno mediterraneo.

Davvero una pianta speciale che in questi giorni colora di sole e allegria il nostro paesaggio, una pianta che è simbolo di gentilezza e determinazione, una pianta che è simbolo della donna che dobbiamo accarezzare sempre e sempre festeggiare.

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